di Marco Braccetti
Una città che sappia coniugare al futuro le tradizioni passate. Una città più coesa, più pulita e aperta verso una mobilità a basso impatto ambientale. Ecco le aspettative dei sambenedettesi per questo nuovo anno. Il 2025 è alle sua prime battute e Cronache Picene ha chiesto un po’ in giro cosa si aspettano le persone per i prossimi 12 mesi.
«Spero che San Benedetto torni ad essere una comunità e non una somma si interessi individuali – afferma Sabrina Troli: da sempre impegnata nel sociale – e dove i pochi spazi pubblici siamo davvero a disposizione dei cittadini soprattutto di più giovani. Maggiore spazio alla musica per tutti. Per una città che investa nello sport con funzione sociale. Una città con una visone e si immagini nel futuro come sostenibile ed inclusiva».
Il concetto di sostenibilità viene affrontato anche dal giovanissimo Lorenzo Bollettini – appassionato di foto – che, durante l’estate, vigila sulla sicurezza balneare: «Mi auguro che si continui a promuovere una mobilita ecosostenibile, con progetti come piste ciclabili e percorsi dedicati ai monopattini elettrici».
Mentre l’anziano Federico Falaschetti punta i fari sul passato, pensando al domani: «Per il 2025 e per i prossimi anni, auspico che le nuove generazioni non dimentichino che la nostra è una città nata e crescita sul mare e grazie al mare. Ossia grazie ai proventi della pesca. Ecco, oggi il comparto ittico non è più quello di una volta, ma vorrei dire ai ragazzi di oggi che il mestiere del pescatore è assai meno faticoso di quello di un tempo. Ecco, spero che quest’anno e in futuro, sempre più ragazzi possano tornare ad avvicinarsi alla professione del marinaio: un mestiere che ha fatto grande San Benedetto e può ancora rappresentare tanto per la comunità locale».
Ma la comunità sambenedettese, oggi, vive soprattutto di turismo. «L’auspicio per il 2025 è che il turismo sambenedettese abbia finalmente l’importanza che merita, sia a livello regionale che nazionale» sostiene l’albergatrice Antonia Fanesi che aggiunge: «Noi siamo maestri nell’accoglienza mentre siamo ancora carenti per quanto riguarda la promozione e la commercializzazione del nostro brand. Ecco, per il nuovo anno mi auguro un miglioramento da questo punto di vista. Per farlo, servirebbe puntare con forza sugli eventi di richiamo, come fu fatto in passato per Miss Italia o più recentemente con le Frecce Tricolori. Anche attirare le produzioni di film o serie tv sarebbe sempre più utile per veicolare al grande pubblico le bellezze della nostra città».
«Una città su cui insiste anche un tessuto commerciale che potrebbe fare di più: E’ il mio augurio per il nuovo anno – afferma l’edicolante Roberto Pompili -. Spero che noi commercianti riusciamo finalmente a fare squadra per contribuire alla crescita della nostra città. Basta guardare cosa succede vicino a noi. A Centobuchi dei negozianti molto coesi imbastiscono un programma natalizio di tutto rispetto, col sostegno del Comune. Poi ho due figli e, per loro, spero che in città si organizzino più iniziativi e momenti aggregativi dedicati ai più piccoli».
L’aggregazione è anche un pallino di Giancarlo Paolini, residente del centro: «Nel cuore della città, ma anche in altre zone, ci sono molti spazi inutilizzati. Piazze e scorci caratteristici che potrebbero essere valorizzati con iniziative, da svolgere non solo d’estate. Insomma: per quest’anno il mio augurio è che San Benedetto possa vivere di più i suoi spazi all’aperto, ovviamente in maniera sana, perché di movida molesta ne abbiamo già avuta sin troppa».
Sfruttare meglio gli spazi pubblici darebbe un’ulteriore accelerata ad un trend riscontrato da Michela Galieni: «Sto notando come, dopo la Pandemia, in città sia aumentato il senso di comunità, la voglia di stare insieme in serenità. Ecco, questo è il mio auspicio per il nuovo anno: che la città possa coltivare e far ulteriormente crescere questo senso di comunità. Poi, se dovessi fare una richiesta più in concreto, per quest’anno chiederei una città più pulita».
Più pulita ed anche più ordinata a livello urbanistico. E’ l’auspicio di Andrea Marinucci: residente della Sentina dove gli ultimi anni sono stati all’insegno di un boom urbanistico particolarmente forte: «Il sogno per la mia città per il 2025: stop all’urbanizzazione selvaggia – dice Marinucci – San Benedetto sta per diventare peggio di Monticelli! E basta con il green-deal ipocrita, con le piste ciclabili fatte spesso in zone urbanizzate hanno creato solo enormi disagi ai residenti, vedi in via dell’Airone».
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