di Luca Capponi
A Bolognola si scia anche di notte. Ad Ascoli di giorno si dorme e di notte, al massimo, si sogna. Da anni ormai, ce n’è uno ricorrente: una stazione sciistica funzionale, performante, al passo. E non un complesso ai limiti dell’abbandono. Pronto ad operare quando la neve non c’è, dormiente quando, improvvisamente, il meteo si fa clemente ed imbianca l’intorno. Si chiamano paradossi.
Bolognola, nel Maceratese, da una parte, Monte Piselli dall’altra. È fresca la notizia che tra i Sibillini sta per arrivare una novità unica nel panorama regionale e non solo, vale a dire l’apertura di una pista da sci in notturna.
Un’ulteriore chicca per la stazione di Bolognola, aperta lo scorso 20 dicembre insieme a quella di Frontignano di Ussita, sempre nel Maceratese. Ad oggi entrambe hanno fatto registrare numeri importanti grazie a migliaia di sciatori provenienti da tutta Italia. Il planning di eventi messo in piedi considera anche chi cerca esperienze diverse, come aperitivi in baita e momenti di relax al sole.
Stride, e non poco, il paragone con la nostra Monte Piselli, a San Giacomo, ormai da anni avvolta da un mix letale di abbandono, riqualificazioni al palo, burocrazie, aperture a singhiozzo (quando va bene in ritardo), inadempienze ed inadeguatezze a tutti i livelli che sono sotto gli occhi di tutti. D’estate e soprattutto d’inverno. Con il progetto di nuovo impianto di risalita da svariati milioni di euro che non sembra convincere molti: sì, perché, senza dietrologie, negli anni d’oro la stagione invernale era ricche di presenze e di…neve, elemento che ad oggi sembra scarseggiare mentre prima era una costante di ogni inverno. Che senso avrebbe, dunque, spendere bei soldi senza avere materia prima?
Insomma, la gestione della situazione non è affatto facile, e deve fare i conti con l’atavico problema della collocazione geografica e amministrativa al confine fra due province, Ascoli e Teramo, e due regioni, Abruzzo e Marche.
Meglio non va a Forca Canapine, dove gli impianti sono ad oggi ancora abbandonati e causa dei danni prodotti dal sisma.
Insomma, agli ascolani per sciare, nel caso anche di notte, basta percorrere qualche chilometro in più. Per sognare, invece, basta chiudere gli occhi e ripensare ai tempi andati.
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