di Peppe Ercoli
Claudio Funari, 42enne di Comunanza, nega qualsiasi premeditazione o intenzione di uccidere. Lo ha fatto durante l’interrogatorio di garanzia tenuto in videoconferenza con il giudice Annalisa Giusti e il procuratore Umberto Monti. Assistito dall’avvocato Olindo Dionisi, Funari, accusato dell’omicidio di Renzo Paradisi e del tentato omicidio di Maria Antonietta Giacomozzi, ha raccontato la sua versione dei fatti avvenuti il 23 dicembre scorso a Comunanza.
Secondo Funari, l’ingresso nell’abitazione dei coniugi Paradisi sarebbe stato casuale. Dopo un piccolo incidente stradale, aveva lasciato la sua auto presso l’officina di un amico e si era recato dai Paradisi per chiedere un passaggio. L’uomo ha riferito di essere stato accolto dalla coppia, con la quale è nata una conversazione riguardante la loro figlia, con cui aveva un rapporto di amicizia. La discussione, però, sarebbe degenerata per motivi legati alla ragazza, pur senza un ostacolo esplicito alla relazione.
Funari ha dichiarato che il conflitto è iniziato quando la Giacomozzi lo avrebbe schiaffeggiato, mentre Paradisi lo avrebbe colpito al collo con un oggetto. A sua volta, Funari avrebbe reagito colpendo Paradisi al volto, scatenando una colluttazione violenta. Anche la donna sarebbe intervenuta, strattonandolo per il cappuccio di un indumento, e poi lanciandogli contro dei tizzoni di legno presi da una stufa. Funari sostiene di aver tentato di placare la situazione, ma il conflitto sarebbe continuato.
L’indagato ha spiegato che, volendo chiamare il 118, si sarebbe trovato con il telefono scarico e avrebbe utilizzato un apparecchio presente in casa. Nel frattempo, una delle figlie dei coniugi avrebbe telefonato e la madre le avrebbe chiesto di chiedere aiuto. A quel punto, Funari sarebbe andato via.
L’avvocato Dionisi ha ribadito che la versione di Funari dimostra l’esclusione sia della premeditazione sia della volontarietà delle azioni contestate, definendo l’accaduto come un’escalation improvvisa e inaspettata. Una versione che contrasta fortemente con il racconto della Giacomozzi.
L’avvocato ha annunciato che presenterà istanza al Tribunale del Riesame per richiedere gli arresti domiciliari per il suo assistito.
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