Poteva essere un’altra tragedia dovuta al monossido di carbonio quella per la quale si è intervenuti nella serata di ieri (6 gennaio) ad Ancona, al Piano, intorno alle 20.30, in un’abitazione in via Giordano Bruno nella quale abita una famiglia di origini straniere, formata da genitori, fratello e sorella.
E proprio il fratello, un 17enne, stando alle prime informazioni, con la sua prontezza ha letteralmente salvato la famiglia da quella che poteva essere una strage dovuta all’utilizzo di un braciere, e non di una stufa come emerso in un primo momento.
Stando a quanto emerso il minorenne, poco dopo le 20, ha chiamato il 112 riferendo che la sorella più piccola, una ragazzina di 13 anni, non rispondeva e che la mamma aveva un forte mal di testa.
Immediatamente, la centrale operativa di Ancona Soccorso ha organizzato l’emergenza.
Sul posto, a sirene spiegate, sono intervenute le ambulanze della Croce Rossa, Croce Gialla di Falconara, l’Infermieristica partita dalla postazione di Torrette, l’automedica di Chiaravalle e i vigili del fuoco.
All’interno dell’appartamento, nel quale sono entrati per primi i vigili del fuoco, è stata rilevata una grossa concentrazione di monossido.
Immediatamente successivo l’ingresso anche del personale medico e sanitario.
Mentre la 13enne, insieme al padre che non ha avuto conseguenze particolari, è stata trasportata con un codice di media gravità al Salesi per essere sottoposta a tutti gli accertamenti del caso; la mamma è stata accompagnata al pronto soccorso di Torrette insieme al figlio 17enne.
Proprio il ragazzo, però, avrebbe riportato le conseguenze peggiori e sarebbe stato trasferito in codice rosso.
In serata, per il giovane e le due donne, è stato disposto in via precauzionale il trasferimento in ambulanza al Centro Iperbarico di Ravenna.
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