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Nella calza della befana solo carbone per l’Ascoli, “Forte” a metà

SERIE C - Il riferimento è all’autore del gol, realizzato al rientro dopo mesi di stop, logica conseguenza di una superiorità tecnica, soprattutto individuale, durata però troppo poco 
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di Lino Manni

 

Nella calza della befana solo carbone per l’Ascoli. Quella vista a Piancastagnaio, paese alle pendici del monte Amiata in provincia di Siena, è stata veramente una brutta partita dove per vedere due passaggi di fila c’era bisogno di fare una richiesta in carta bollata. Una partita che, visti l’avversario, il campo e tutto il contorno compresi i quattro tifosi della famiglia Brogi o Pianigiani (cognomi più diffusi della provincia di Siena) che hanno assistito dal terrazzo di casa senza pagare un euro a Sky, mi ha dato fiducia. Almeno all’inizio.

 

Non dico che l’Ascoli attuale sia di un altro pianeta, però, una piccola differenza in campo si è vista. Almeno nel primo tempo. Quando i giocatori bianconeri che sanno “stoppare” la palla cominciano a giocare, per gli avversari si fa dura. E’ un Ascoli più Forte, come l’autore del gol, realizzato al rientro dopo mesi di stop. Un gol è stato la logica conseguenza di una superiorità tecnica, soprattutto individuale, durata però troppo poco.

 

 

“E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita…che fantastica storia è la vita” canta Antonello Venditti. E così è stata la storia della partita. Nel secondo tempo uno “stop” sbagliato (chiamato disimpegno nel calcio moderno) da uno non abituato probabilmente a giocare su un campo sintetico ma che ha calcato sempre terreni erbosi, belli, verdi e con l’erba tagliata a centimetro, ha cambiato il volto della partita.

 

 

Si resta in dieci e l’inferiorità numerica, visto che il gioco dell’Ascoli non è la zona totale di Zeman, si è fatta in salita. Il “portierino” Raffaelli è diventato un “portierone” parando un rigore a Mastropietro. Abituato alle comodità mantenere il vantaggio senza il “var” non è facile. La Pianese agguanta il pari con un gol probabilmente in fuorigioco.

 

 

L’Ascoli prende un punto che serve ad allungare la serie positiva: niente non è. Un piccolo passo avanti in classifica ma constatare che ci sono ben 18 punti di differenza rispetto alla capolista Entella, prossimo avversario, fa un certo senso. Sono davvero tanti. A questo punto la domanda sorge spontanea: «Ma sarà veramente tanta la differenza tra le due squadre?».



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