di Peppe Ercoli
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli ha disposto una perizia psichiatrica su Massimo Malavolta, il 48enne di Castignano accusato di aver ucciso la moglie, Emanuela Massicci, nella loro abitazione la notte del 19 dicembre scorso. La perizia, richiesta dall’avvocato difensore Saveria Tarquini, si svolgerà nell’ambito di un incidente probatorio e avrà l’obiettivo di stabilire se, al momento del fatto, l’uomo fosse capace di intendere e di volere o se tale capacità risultasse gravemente compromessa.
I periti incaricati, Pietro Alessandrini e Alberto Testa, dovranno inoltre valutare la pericolosità sociale di Malavolta, specificando eventuali misure di sicurezza da adottare nei suoi confronti. Sarà necessario verificare anche se le condizioni psicofisiche dell’uomo gli consentano di partecipare consapevolmente al processo e se eventuali disturbi siano reversibili.
L’incarico per la perizia sarà conferito il prossimo 23 gennaio. La decisione del giudice è motivata dalla presenza di documentazione medica nella cartella clinica dell’indagato, che ne attesta la necessità, in linea con il diritto alla difesa e il rispetto delle posizioni di tutte le parti coinvolte.
Attualmente, Malavolta è ricoverato presso l’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, poiché i medici ritengono che le sue condizioni psicofisiche non siano compatibili con la detenzione in carcere. Secondo quanto emerso, la notte dell’omicidio l’uomo sarebbe stato sotto l’effetto di cocaina, una sostanza che assumeva saltuariamente. Malavolta era già seguito dal Centro di Salute Mentale per problemi psichici pregressi.
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