È avvolta nel mistero la morte di Fabiana Piccioni, la 47enne trovata carbonizzata questo giovedì 9 gennaio nelle campagne di Giulianova, nella vicina provincia di Teramo. In attesa dei risultati dell’autopsia, il sindaco Jwan Costantini non ha esitato a parlare di femminicidio, facendo tornare alla mente la morte di Emanuela Massicci, uccisa dal marito Massimo Malavolta la notte del 19 dicembre scorso a Castignano.
Se di femminicidio si è trattato dovranno stabilirlo i medici legali nominati dalla Procura di Teramo e le indagini affidate ai carabinieri.
Sul corpo della vittima non sono stati notati segni di violenza ed il riconoscimento è stato possibile solo grazie al fratello della vittima che ha riconosciuto un tatuaggio. Tra le ipotesi c’è quella che la 46enne sia stata uccisa altrove e sia poi stato portata e bruciata in via Cavoni, a Giulianova, dove alcuni cacciatori hanno scoperto i resti carbonizzati, dando l’allarme.
Fabiana Piccioni, di professione estetista, si era allontanata da casa il 2 gennaio scorso, facendo perdere le proprie tracce. I familiari hanno riferito di frequentazioni ambigue, legate anche ad ambienti della droga. Non è quindi da escludere che possa essere morta per un malore e che chi era con lei ha voluto sopprimere il cadavere, temendo conseguenze dalla giustizia.
Determinanti quindi saranno i risultati degli esami tossicologici sul materiale organico prelevato dai medici legali durante l’autopsia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati