Abusi in colonia estiva: un educatore 55enne rinviato a giudizio

di Peppe Ercoli

Un educatore 55enne di Martinsicuro è stato rinviato a giudizio con accuse gravi legate alla gestione di una colonia estiva a Meschia, frazione di Roccafluvione. Il processo, affidato al giudice Angela Miccoli, inizierà il prossimo 16 luglio davanti al tribunale di Ascoli.

Le accuse, mosse dai familiari di tre ragazzi dodicenni che hanno partecipato alla colonia organizzata dalla parrocchia “Sacro Cuore” di Martinsicuro, includono abuso di mezzi di correzione, percosse, lesioni e tentata violenza privata. I genitori, assistiti dall’avvocato Mauro Gionni, si sono costituiti parte civile per conto dei minori.

L’avvocato Mauro Gionni

Secondo l’accusa, durante il campo estivo il 55enne, difeso dall’avvocato Nazario Agostini, avrebbe colpito i ragazzi in più occasioni, anche di notte, utilizzando una cintura con la fibbia. Uno dei ragazzi ha riportato lividi e la riapertura di una ferita alla gamba; un altro, tumefazioni alla spalla e alla schiena.

Un ragazzino ha raccontato di essere stato colpito con una borraccia di metallo dietro la nuca, causando un arrossamento evidente. Lo stesso sarebbe stato buttato a terra durante una festa serale e colpito con schiaffi. Un altro minore sarebbe stato preso per il collo e schiaffeggiato con violenza.

L’avv. Nazario Agostini

Le famiglie hanno iniziato a sospettare quando uno dei genitori, durante una telefonata con il figlio, ha percepito disagio prima che l’educatore interrompesse la conversazione, rassicurando direttamente la madre. L’uomo avrebbe inoltre minacciato i ragazzi, intimando loro di non raccontare nulla una volta tornati a casa.

Nonostante le pressioni, i ragazzi hanno trovato il coraggio di confidarsi con i genitori, che hanno presentato denuncia. L’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Sara Maria Cuccodrillo ha portato al rinvio a giudizio dell’uomo. Il processo accerterà le responsabilità dell’educatore, gettando luce su episodi di presunta violenza in un contesto che avrebbe dovuto garantire sicurezza e serenità ai minori.