La partita dal divano: di tutto un po’, quello che manca all’Ascoli per vincere

Di tutto un po’. Un po’ di sfortuna, un po’ la bravura del portiere avversario, un po’ di errori sia in attacco che in difesa dei bianconeri, un po’ di…

Bando (foto Ascoli Calcio)

La sconfitta dell’Ascoli con l’Entella sta tutta in quella somma di…un po’. Già, un po’. Ci vorrebbe un po’ di più di non so che per avere qualche soddisfazione in più anche perché  le sconfitte in casa, ora, sono un po’ troppe.  Speravo in un pomeriggio di gioia e da come era iniziata la partita le prospettive erano buone. Corazza, uno che se gli capita mezza occasione la trasforma in gol, ha la palla buona dopo pochi minuti ma è più bravo il portiere ospite Del Frate.

Estremo ospite che poi confermerà tutta la sua bravura nella ripresa compiendo un vero e proprio miracolo sempre su Corazza. L’Ascoli inizia la partita con una certa personalità e la gara sembra nelle mani della squadra di mister Di Carlo. La Virtus Entella è la capolista ma di capolista ha ben poco a cominciare dai tifosi, solo 6 al “Del Duca”. Roba da fare invidia a quelli della Civitanovese che, al “Don Mauro Bartolini” di Monticelli, per la partita di Serie D contro l’Atletico Ascoli, erano quasi 100 con bandiere e tamburi. Le stranezze del calcio.

L’Ascoli ha in mano il pallino del gioco ma nel momento migliore dei bianconeri chi segna è l’Entella. Un gol frutto di una sorta di “schema pitagorico”, un po’ studiato e un po’ prodezza individuale. Già un po’. Inizia un’altra partita, quella delle grandi occasioni mancate dai bianconeri. Corazza ha un’altra opportunità ma, rispetto alle prime giornate, non è più lui; Forte si vede poco e nonostante sia un lusso per la categoria, forse, non è poi così forte come pensavo.

I “tigullini”, ovvero i giocatori dell’Entella, si chiudono e costruiscono un fortino che regge fino alla fine. Fino al triplice fischio il resto lo fa l’ostruzionismo degli ospiti. Alla fine resta una sconfitta immeritata per i bianconeri e un premio troppo alto per la capolista che con il minimo sforzo porta a casa la maggior resa.