di Pier Paolo Flammini
Grande attesa, ma critiche già pronte per le possibili decisioni dell’Ast di Ascoli Piceno in merito all’Atto Aziendale, una sorta di manifesto di intenti e decisioni che, sulla base di indiscrezioni trapelate, potrebbe svolgersi il prossimo 23 gennaio proprio a San Benedetto. Uno degli aspetti maggiormente discussi riguarda le nomine che potrebbero esserci per compensare i primari i quali, per svariati motivi, hanno cessato la loro opera nell’Ast picena. Così sull’argomento della Sanità e sui possibili nuovi scenari i consiglieri comunali di minoranza Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri presenteranno una interrogazione nel prossimo Consiglio Comunale.
Paolo Canducci, consigliere comunale a San Benedetto per Europa Verde, critica politicamente la maggioranza di centrodestra in Regione: «Cinque anni fa hanno ottenuto molti voti proprio sul tema della Sanità, e specialmente qui nel Piceno. Hanno eliminato l’Asur regionale e creato cinque aziende sanitarie provinciali, ma nonostante questo, all’atto pratico, le decisioni vengono prese sopra la testa dei cittadini. Nessuno sa nulla dell’Atto aziendale che sarà presentato a breve, né i sindacati, né i lavoratori né il nostro sindaco, e nel caso in cui Spazzafumo fosse stato informato lui non ha fatto sapere nulla ai consiglieri comunali né alla Commissione consiliare sulla Sanità».
«Qui siamo al fallimento del centrodestra, per non parlare del nuovo ospedale di San Benedetto per il quale non è stato stanziato neanche un centesimo, siamo all’umiliazione per la città di San Benedetto», continua Canducci. «La frammentazione in cinque Ast sta creando un fortissimo scontro con sindacati e lavoratori ma alla fine si è rivelato che l’autonomia è stata una strada per garantire molti posti da dirigenti amministrativi mentre mancano i dirigenti dei dipartimenti sanitari».
Lungo l’elenco di reparti in cui in questo momento mancano i primari: Medicina sia ad Ascoli che San Benedetto, Sert ad Ascoli e San Benedetto, Medicina Legale e del Lavoro, Diabetologia, Nefrologia, Ortopedia di San Benedetto, Medicina Legale e del Lavoro, Ginecologia ad Ascoli.
«Abbiamo timore che, anche in forza della legge Balduzzi, si proceda a diversi accorpamenti con primari che opereranno su due ospedali – afferma Bottiglieri – Ortopedia rischia di diventare Ortogeriatria, con lo stesso personale. Il problema della Medicina di Urgenza è sempre noto, non sono stati riassegnati i locali alla dottoressa Petrelli, mentre ad Ascoli la Murg ha 13 posti letto, una discrepanza notevole rispetto a San Benedetto dove, sulla base degli accessi dei codici rossi, sappiamo che c’è un importante afflusso».
La Bottiglieri critica alcune dichiarazioni enfatiche della direzione sanitaria: «L’urologo che è al Pronto Soccorso di San Benedetto c’è in tutto per 10 ore a settimana, il martedì e mercoledì, ed è lo stesso che fino a poco fa stava in via Romagna. Identica la situazione per il pneumologo, che sostituisce una validissima professionista precedente: è all’ospedale una volta a settimana per 12 ore senza più visite domiciliari. Anche il laboratorio analisi parla chiaro: chiude alle 14, impossibile agire per casi urgenti».
Secondo Bottiglieri gli accorpamenti non arriveranno a chiudere dei servizi fondamentali come il punto nascita o il Sert, che o soddisfano numeri importanti comprendendo anche il vicino Abruzzo o hanno bisogno di un confronto costante coi malati in loco: «Ma a livello di primari tutti quelli che sono andati in pensione non sono stati sostituiti. D’altronde la Natalini è stata chiamata per fare tagli, avendo accumulato l’Ast picena un debito di 26 milioni, lei è il braccio esecutivo di questa esigenza».
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