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Minacciò i carabinieri, ascolano condannato a un anno e 20 giorni

DOPO l'arresto, l’imputato si è pentito: «Chiedo loro scusa, ma quando bevo troppo non sono più me stesso»
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Un 52enne di Ascoli è stato condannato a un anno e 20 giorni di reclusione per aver minacciato i carabinieri con un coltello durante un episodio avvenuto lo scorso settembre. L’uomo, difeso dall’avvocato Valentino Mascetti, ha beneficiato del riconoscimento del vizio parziale di mente. Il giudice ha inoltre disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata e l’obbligo di partecipare a un programma in una struttura idonea, con la clausola che, in caso di inadempienza, sarà trasferito in una comunità.

 

Dopo l’arresto, l’imputato si è pentito: «Chiedo scusa ai carabinieri, ma quando bevo troppo non sono più me stesso».

 

Il fatto è iniziato con una segnalazione da parte di un cittadino, che ha denunciato di essere stato minacciato dall’uomo con una pistola durante la notte. I carabinieri, insieme alla polizia, hanno rintracciato il 52enne in un bar e chiesto di perquisire la sua abitazione, sospettando la presenza di un’arma. L’uomo ha negato ogni accusa e si è rifiutato di collaborare.

 

Nonostante l’opposizione, la perquisizione è stata effettuata, ma non è stata trovata alcuna arma. Tornato a casa, il 52enne ha avuto uno scatto d’ira, minacciando i carabinieri con un coltello da pane e aggredendone uno. Dopo una breve colluttazione, i militari sono riusciti a immobilizzarlo e lo hanno arrestato.

In seguito all’arresto, l’uomo è stato accusato di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.


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