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Crisi idrica e la preoccupazione per la prossima estate a Grottammare: l’interrogazione di  Sprecacè (“Grottammare c’è”)  

IL CONSIGLIERE di opposizione, ricordando i disagi legati alle chiusure notturne nel periodo di maggiore affluenza turistica: «Il sindaco intende chiedere  ai vertici della Ciip una maggiore attenzione e una fattiva organizzazione per tempo, riguardo la gestione dell'emergenza?»
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Il cartello in un ristorante del paese alto di Grottammare la scorsa estate

 

Criticità estive a Grottammare riguardo la razionalizzazione dell’acqua da parte della Ciip, l’opposizione presenta al sindaco un’interrogazione per sapere  cosa c’è da aspettarsi per la prossima stagione estiva.

 

Nel documento, Marco Sprecacè, consigliere comunale del gruppo “Grottammare C’è”, ricorda la grave crisi della scorsa estate ed i disagi, per cittadini, turisti ed esercizi commerciali, legati alla   razionalizzazione del servizio idropotabile, con chiusure notturne nella fascia oraria dalle 22 alle 6 del mattino.

 

Il consigliere fa riferimento alla nota congiunta, inviata ai vertici della Ciip  settembre (leggi qui),  con la quale i sindaci di Fermo e Grottammare, chiedevano come sarebbero state gestite le prossime analoghe emergenze e quali misure o investimenti nel frattempo fossero stati portati avanti per evitare le situazioni vissute e le tempistiche di attuazione.

Sprecacè chiede al sindaco Alessandro Rocchi «se la Ciip ha mai risposto e, in caso affermativo, i contenuti della stessa. E se il sindaco intende chiedere, sempre ai vertici della Ciip, una maggiore attenzione e una fattiva organizzazione per tempo, riguardo la gestione delle emergenze idriche».

Il consigliere di opposizione avvalora l’esigenza di avere risposta con due considerazioni: «Gli impianti di soccorso di Fosso dei Galli e altri similari, vista la scarsità del bottino di carico, non sono stati sufficienti a coprire il territorio interessato.

A causa della crisi idrica, molte attività commerciali del territorio grottammarese hanno risentito delle conseguenze negative di tale problematica, anche in considerazione che la fascia oraria di chiusura, coincide in buona parte con il momento di maggiore lavoro, soprattutto nei bar, ristoranti e chalet, rendendo difficile quindi garantire un servizio adeguato alla clientela

 


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