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Genitori dei disabili sul piede di guerra: «Abbandonati dalla politica, dal Comune alla Regione»

SAN BENEDETTO - Le famiglie sono esasperate dal mancato aiuto in specie per quanto riguarda il Centro Biancazzurro, che è pronto ad accogliere altri 10 ospiti ma non ci sono stanziamenti economici da parte della Regione
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Genitori dei disabili protestano

 

di Pier Paolo Flammini

 

Una situazione insostenibile. Così le famiglie dei disabili di San Benedetto e del Piceno contestano le scelte della Regione Marche e, a caduta, di tutti i livelli istituzionali inferiori, dalla Provincia al Comune di San Benedetto, in merito all’aiuto fornito per la gestione di casi di disabilità, in alcuni casi molto gravi.

 

Nel corso di una conferenza stampa una rappresentanza dei genitori, che ha trovato nella consigliere comunale di opposizione, Aurora Bottiglieri (Pd-Nos) un punto di riferimento, ha avuto modo di sottolineare soprattutto la situazione che si è creata al Centro Biancazzurro di San Benedetto: unica struttura certificata dalla Regione Marche per la gestione di casi di disabilità anche grave che al momento ospita dieci soggetti ma dovrebbe ospitarne altri 10 (per un totale di 53 nel distretto), nonostante gli investimenti realizzati dalla Cooperativa che gestisce il centro proprio per essere pronti a raddoppiare il numero delle persone prese in carico.

 

Il motivo? Economico, ovviamente, perché ogni persona che viene ospitata dal Biancazzurro, essendo disabile, abbisogna di personale che lo tenga in cura 24 ore su 24: la stima, per ospitare altri 10 individui, è di 620 mila euro annui, per circa 140 euro al giorno per ciascun ospite.

 

Sandro Tentella, portavoce di un gruppo di genitori e padre lui stesso di un ragazzo disabile, conferma: «Abbiamo trovato una grossa indifferenza delle istituzioni, sia comunali, che provinciali che regionali: per me non è un aspetto partitico, ho contattato tutti, ma non ho ricevuto alcun aiuto né da parte del nostro sindaco di San Benedetto, né da parte dei consiglieri e assessori regionali, né dal sottosegretario Albano né dal direttore dell’Area Vasta Natalini– afferma – C’è indifferenza verso queste famiglia, nessuno può capire come vivono 365 giorni l’anno, non possono neanche uscire di casa per prestare assistenza continua al loro caro».

 

A molte famiglie viene negato anche il cosiddetto Sollievo, ovvero uno o due giorni di riposo, «fosse anche per fare una passeggiata. Tante di loro non vivono al meglio a livello finanziario e sono spossate da tanto impegno, protratto per decenni, e tanta indifferenza – continua – Quattro mesi fa ho mandato una Pec a tutti i sindaci del Piceno, ho ottenuto risposta solo da Grottammare e Offida, da un esponente provinciale del M5S e dai Verdi. Soltanto giovedì sera mi ha chiamato la segretaria del sindaco Matricardi di Montalto, attuale presidente dell’Ambito Sociale, in vista di una riunione di martedì prossimo. Ma se non arriveranno novità faremo proteste molto grandi». 

 

Da parte dei genitori arrivano conferme sulla situazione esasperata. Antonella Vagnozzi afferma: «Ho un figlio disabile di 25 anni, sono sola, e per alcuni anni ho dovuto gestire anche la disabilità di mio padre e mia madre. Per me stiamo vivendo una situazione indegna: io vivo sempre con mio figlio e mi chiedo cosa succederà quando io e gli altri genitori non ci saremo più».

 

Franca Esposito, conferma: «Ho un figlio di 51 anni con disabilità gravissima, da anni ci battiamo per avere una struttura dignitosa per i nostri figlio. Io e mio marito siamo ultrasettantenni, non siamo più in grado di gestire la disabilità fisicamente o mentalmente. Lo devo dire: ho dovuto accettare per mio figlio il posto in una struttura per anziani, è in un luogo dove ci sono persone di 90, ma la cosa ridicola è che per la Regione il costo è lo stesso che al Biancazzurro: noi infatti partecipiamo rispetto ai 140 euro giornalieri richiesti, così come il Comune».

 

 


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