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“Geografia del rilancio”, incontro sulle aree interne

COMUNANZA - Alla sala Luxor si è tenuta l'iniziativa promossa dall’onorevole Augusto Curti con il Partito Democratico. Tra i relatori, Marco Sarracino, Francesco Di Vita, Alberto Antognozzi e Patrizia Caruso
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Nella giornata di giovedì 16 gennaio a Comunanza, presso la Sala Luxor, si è tenuto l’incontro promosso dall’onorevole Augusto Curti con il Partito Democratico. Tra i relatori, Marco Sarracino, deputato e responsabile aree interne per la segreteria nazionale Pd, Francesco Di Vita, responsabile regionale Pd per le aree interne, Alberto Antognozzi, segretario dei circoli del Piceno, e Patrizia Caruso, responsabile Unità Resilienza di ActionAid Italia.

Curti e Sarracino

 

Il tema al centro del dibattito: “Geografia del rilancio: le aree interne come infrastruttura per un nuovo sviluppo italiano”. Sindaci, amministratori locali, rappresentanti istituzionali e associazioni hanno animato il confronto, sottolineando il valore di questi territori, custodi di un patrimonio culturale, ambientale e produttivo unico, evidenziando il loro potenziale ruolo di motore per la transizione ecologica e digitale.

 

Secondo Sarracino: «Le aree interne non sono un peso per il Paese, ma un’opportunità straordinaria. Con il New Green Deal e i fondi europei, possiamo finalmente costruire un modello di sviluppo sostenibile, che punti su infrastrutture digitali, filiere produttive locali e servizi essenziali. Ma per farlo, servono visione e coraggio politico, qualità che questo governo non dimostra. Noi continueremo a batterci per garantire che nessuna comunità venga lasciata indietro».

Curti, da parte sua, ha ribadito la necessità di politiche mirate: «Questi territori rappresentano un mosaico complesso, con potenzialità e criticità che richiedono risposte specifiche. Servono politiche sartoriali, capaci di adattarsi alle peculiarità di ciascun territorio. Abbiamo proposto misure concrete su temi chiave come la sanità, il lavoro e il trasporto pubblico, ma finora il governo non ha dato risposte adeguate. È indispensabile garantire pari opportunità e condizioni di vita dignitose a chi vive qui. Le aree interne possono e devono diventare protagoniste del rilancio del Paese, ma serve un cambio di paradigma che metta al centro i diritti e le necessità di queste comunità, troppo spesso considerate marginali».

 

Dal fronte regionale, Francesco Di Vita ha sottolineato come «dalle aree interne della regione e in particolare del Piceno, prenda avvio la strategia del Partito Democratico delle Marche di affrontare con coraggio e innovazione i grandi temi del nostro tempo, senza arretrare di un passo dalla difesa della “cittadinanza sostanziale” citata dal Presidente della Repubblica alcune settimane fa: le diseguaglianze in questo Paese, con la destra al governo, sono spaventosamente aumentate e a farne le spese sono state soprattutto le comunità delle aree interne, periferiche e marginali. Questo chiaro disegno politico, che mira a dividere in maniera definitiva l’Italia in cittadini di serie a e di serie b, si svela in tutta la sua spaventosa chiarezza analizzando la sciagurata proposta di riforma dell’autonomia differenziata, contro la quale il nostro NO sarà solido e fermo fino alla fine e con tutti i mezzi della lotta politica».

 

Alberto Antognozzi, portando il punto di vista del territorio, riafferma che «attraverso iniziative come questa si ha l’opportunità di condividere le criticità dei nostri territori e avviare un processo per trovare soluzioni concrete. Ma queste non possono prescindere da un forte investimento istituzionale. Le aree interne rappresentano una risorsa straordinaria per il rilancio del Paese e non vanno considerate come un centro di costo. In questa sede, ho voluto ricordare il programma SNAI dell’ex Ministro Barca che, proprio a Comunanza, ci ha consentito un decisivo potenziamento dei servizi di sanità pubblica e interventi significativi sull’edilizia scolastica».

 

Patrizia Caruso ha sottolineato l’importanza di approcci che vadano oltre la gestione emergenziale, mirando a costruire una progettualità di lungo termine. Secondo Caruso il rafforzamento delle filiere locali e l’investimento nei servizi essenziali sono fattori chiave per contrastare lo spopolamento e promuovere una crescita sostenibile. Caruso ha concluso il suo intervento ricordando che il post-sisma ha rappresentato una lezione importante: da situazioni di crisi possono nascere nuove opportunità, ma solo se si investe in una pianificazione attenta e inclusiva.


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