Riapre al “Mazzoni” di Ascoli, il reparto Urologia diretto dal dottor Giulio Milanese, accorpato 4 anni fa, in tempi di Covid, a Ortopedia e Chirurgia. E da 12 posti letto si passa a 20.
Ma anche di fronte a quella che dovrebbe essere una buona notizia, attesa, l’Usb – che ha avuto la comunicazione ufficiale nella riunione dei sindacati con la dirigenza Ast, di ieri 20 gennaio – deve denunciare una “falla”: «Urologia riaprirà con 20 posti letto, 8 in più, ma l’intenzione è quella di assumere personale infermieristico e oss con contratti a tempo determinato.
Ma perché, allora, non vengono assunti con contratti stabili attingendo alle graduatorie dei concorsi? Addirittura 6 oss che hanno vinto il concorso non sono stati assunti.
Tutto questo è inaccettabile – continua la nota sindacale di Mauro Giuliani – come ribadito più volte nelle nostre rimostranze, anche di fronte al prefetto in sede di conciliazione per lo stato di agitazione, l’Ast Ascoli ha perso oltre 73 unità del comparto, tra infermieri (32), oss (13) e altre figure professionali.
Non è accettabile che l’azienda, puntando sempre sul precariato, continui a caricare sulle spalle dei lavoratori tutto il peso dovuto alla carenza di personale che, da come è emerso da uno studio interno, per la stragrande maggioranza sono in burn out.
Il personale deve essere in numero sufficiente per garantire i servizi erogati, in ragione dei Lea, e il turn over, sia a copertura delle unità a tempo indeterminato perse che a coprire assenze temporanee di maternità e malattia.
Alla luce delle nuove decisioni per il reparto di Urologia, come Usb intendiamo mobilitare sia il personale in servizio sia gli idonei dei concorsi che attendono di poter lavorare».
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