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Aborto e punto nascite, il Popolo della Famiglia: «Siamo all’assurdo»

ASCOLI - Il commento del coordinatore regionale Fabio Sebastianelli dopo il sì dell'ospedale "Mazzoni" al farmacologico fino alla nona settimana e il dibattito sulle sorti del reparto di ginecologia: «Dal 1978 ad oggi, più di 6 milioni di nascite sono state impedite con la soppressione, nel grembo materno, di altrettanti bambini»
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«Si lodano gli ospedali per gli aborti, si chiudono (o si rischia di chiudere) i punti nascita e contemporaneamente tutti si lamentano della denatalità? Siamo, politicamente, arrivati davvero all’assurdo».

L’ospedale “Mazzoni”

 

Questo il primo commento di Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, alla notizia della ipotetica chiusura del punto nascita dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.

 

«Nella seduta del Consiglio comunale del 21 gennaio, il consigliere del Pd Marcucci nell’interrogazione sulla possibile chiusura del punto nascita di Ascoli afferma che “purtroppo” le nascite nel 2024 sono state 513 – continua Sebastianelli -. Articoli pubblicati tempo prima, descrivevano l’esultanza degli abortisti che lodavano proprio l’ospedale “Mazzoni” per l’applicazione di una direttiva nazionale sull’aborto farmacologico. Ora, pur lodando l’iniziativa a difesa del punto nascita, viene spontaneo ricordare (senza alcuna volontà polemica, ma solo come dato oggettivo) al consigliere che in nome del presunto diritto all’aborto, difeso e promosso anche dal suo partito, dal 1978 ad oggi, più di 6 milioni di nascite sono state impedite con la soppressione, nel grembo materno, di altrettanti bambini».

 

«Forse – conclude Sebastianelli- se si fosse evitata questa strage di innocenti le nascite non sarebbero calate e registrerebbero un andamento positivo.  Il Popolo della Famiglia si schiera contro la chiusura di qualsiasi punto nascita e invita fermamente Stato e Regione a intraprendere iniziative che tutelino e supportino, anche economicamente, la maternità eliminando le cause che portano la donna all’aborto. Perché l’unica causa che non può essere eliminata è il, documentato, rischio per la vita della mamma. A tutto il resto c’è una soluzione. Basta volerlo».

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