di Filippo Ferretti
Il nuovo codice della strada, in vigore dallo scorso dicembre, impone tolleranza zero nei confronti di chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Per chi oggi viene beccato con un valore superiore a quanto stabilito dalla legge la sanzione scatterà subito, mentre finora era necessario provare, oltre che la presenza della sostanza nel sangue, anche lo stato di alterazione psico-fisica. Normative che prevedono inoltre, per chi guida col telefonino in mano, il rischio di sanzioni fino a mille euro e la sospensione della patente se recidivo.
Ma l’attuazione del testo, che detta le nuove regole di circolazione stradale, ha davvero preoccupato il popolo di coloro che sono soliti alzare il gomito, soprattutto nel weekend, con un cambiamento delle loro abitudini? Cosa dicono i titolari di bar e ristoranti ascolani, di fronte a queste novità?
«I consumatori sembrano più attenti anche se sta sempre a noi dover dire basta nel momento in cui la richiesta di alcolici è eccessiva o quando le condotte comportamentali incominciano a dare segni di eccesso» esordisce Lorenzo Lisandrini del Bar Centrale, certo che nel fine settimana, soprattutto tra i giovani, ci sia meno attenzione nell’evitare di strafare. «Grandi cambiamenti non li abbiamo avvertiti, nessuno rinuncia a bere agli aperitivi o alle cene: magari la tendenza è quella di non mettersi in macchina dopo aver bevuto più del dovuto» aggiunge Fabio Caponi del Bar Ristorante Sestili, convinto comunque che le responsabilità dei comportamenti delle persone che bevono siano anche di chi vende gli alcolici, a cui non deve mai mancare l’attenzione.
«Sarà che qui c’è una clientela prettamente adulta e non dedita ad esagerare ma io queste rinunce non le ho viste proprio» asserisce Romina Ruggeri del Bar Ro.Ma., sottolineando che il problema della preoccupazione debba appartenere alle nuove generazioni, che rischiano sempre di più, soprattutto dopo aver esagerato dopo una certa ora. «Una clientela tranquilla, costituita soprattutto non da ragazzi, che viene a cenare da noi raramente passa il limite» dichiara Teresa Pespani delle Osterie Francescane, ricordando casi estremi avvenuti solo dopo una certa ora e prevalentemente da parte di clienti che si muovevano a piedi nel tornare a casa.
Per molti esercenti, dunque, la tendenza che caratterizza il “bere troppo” appartiene ad una spregiudicatezza tipica dei giovani che alla fine non determina cambiamenti nello sballo del sabato sera, nonostante un provvedimento che inasprisce multe e sanzioni a chi viola le norme del nuovo codice della strada.
Per il sociologo Nello Giordani l’aumento delle pene è da sempre uno strumento utilizzato per disincentivare le azioni delittuose ma più spesso non incide efficacemente sulla loro riduzione. «L’aumento della pena nei giovani ha una tenue efficacia: forse lo è per gli adulti, i quali hanno maggiore coscienza e conoscenza dei rischi derivanti» avverte il professionista, ricordando che i giovani sono affascinati dalla trasgressione, dallo sfidare le regole.
«Non possiamo sperare sull’aumento delle pene per ridurre l’abuso alcolico, perché è un fenomeno sociale ormai secolare, gravemente pernicioso con rivolti deleteri sia fisiologici che cognitivo-sociali» conclude Giordani, conscio di un fenomeno che coinvolge adesso anche gli adolescenti e che ha bisogno urgente di promuovere una incisiva e sistematica attività di prevenzione a partire dalle scuole di primo grado, compiuta in forma pluridisciplinare.
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