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I teatri di Ascoli e Offida candidati a Patrimonio Unesco

IL VENTIDIO Basso ed il Serpente Aureo sono tra le 14 strutture regionali che nel 2026 potrebbero ottenere il prestigioso riconoscimento. Acquaroli: «Un grande risultato  frutto di un enorme lavoro portato avanti in questi anni». I commenti degli onorevoli Latini e Albano
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I teatri Ventidio Basso di Ascoli e Serpente Aureo di Offida

 

 

Ci sono anche il teatro Ventidio Basso di Ascoli ed il Serpente aureo di Offida tra i 14 teatri marchigiani, candidati a Patrimonio mondiale dell’umanità. 

La candidatura riguarda 18 teatri italiani, di cui 14 marchigiani appunto: i teatri di Ascoli, Offida, Fermo, Porto San Giorgio, Urbania, Pesaro, Fano, Fabriano, Jesi, Macerata, Tolentino, San Severino, Potenza Picena e Recanati per le Marche, a cui si sono aggregati Bagnacavallo e Sant’Agata Feltria per l’Emilia Romagna e Spoleto ed Amelia per l’Umbria. Ora la candidatura sarà sottoposta all’esame degli organismi consultivi del Comitato del patrimonio mondiale e poi, nel 2026, alla valutazione finale.

 

La decisione è stata presa nel corso di una riunione interministeriale a Roma per il rinnovo degli organi della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ed è stata annunciata da Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura con delega all’Unesco.

 

«Il dossier dei Teatri condominiali all’italiana promosso dalla Regione Marche sarà candidato a Patrimonio mondiale dell’umanità». E’ quanto ha detto il governatore Francesco Acquaroli.

Francesco Acquaroli

«Un grande risultato – ha aggiunto Acquaroli – frutto di un enorme lavoro portato avanti in questi anni per il quale ringrazio tutti coloro che si sono adoperati e il ministero della Cultura e il ministero per gli Affari esteri. In particolare, ringrazio Giorgia Latini, già assessore regionale alla Cultura, per aver avuto questa intuizione e Chiara Biondi, attuale assessore, per aver portato avanti questo dossier. La scelta è avvenuta oggi pomeriggio in sede della competente riunione interministeriale. Parte la corsa per Parigi dove la candidatura sarà sottoposta all’esame degli organismi consultivi del Comitato del patrimonio mondiale e poi, nel 2026, alla valutazione finale. I teatri all’italiana di cui la nostra regione può vantare una densità unica e degli esempi dall’eccezionale valore architettonico e culturale rappresentano una testimonianza del genio italiano racchiusa in luoghi meravigliosi che sono il cuore pulsante delle nostre comunità. Un altro grande risultato per le Marche, ora lavoreremo per l’obiettivo finale».

 

L’onorevole Giorgia Latini

«Finalmente la candidatura che ho promosso, quando ero assessore alla Cultura, insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, diventa realtà. È una gioia immensa e un risultato storico per le nostre Marche», sono state le parole dell’onorevole  Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera.

 

 

Lucia Albano

Il sottosegreterio Lucia Albano

«Un passo significativo che riconosce il valore inestimabile di una tradizione culturale e architettonica unica, di cui le Marche sono esempio straordinario», ha dichiarato il Sottosegretario all’Economia e Finanze e deputato di Fratelli d’Italia, Lucia Albano, commentando l’esito positivo della riunione interministeriale MIC-MAECI, che ha sancito l’avvio ufficiale del percorso di candidatura.

«I teatri all’italiana delle Marche – aggiunge la deputata picena – rappresentano un patrimonio unico al mondo, con una densità straordinaria di edifici storici che testimoniano il genio italiano e l’importanza della cultura come cuore pulsante delle nostre comunità. Sono luoghi di bellezza, incontro e identità, che meritano di essere conosciuti a livello internazionale. Ringrazio vivamente il Ministero della Cultura e degli Affari Esteri per aver sostenuto questa ambiziosa iniziativa. Continueremo a lavorare con impegno per raggiungere l’obiettivo finale».

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