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Il tartufo come volano economico e turistico per il territorio: «Lavoriamo di squadra per dare spazio alla qualità»

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di Federico Ameli

 

Al “Nero Palace” di Roccafluvione l’entusiasmo – come anche il profumo di tartufo – è davvero palpabile. Perché personaggi come Carlo Cracco, acclamatissimo ospite d’onore del taglio del nastro della prima edizione di Tartufo Nero Festival, non si vedono poi tutti i giorni da queste parti, certo. Ma anche, e soprattutto, perché di manifestazioni di questo genere Roccafluvione, e tutto il Piceno, sentivano da tempo un grande bisogno.

Federico Ameli, Giorgio Menichelli, Andrea Maria Antonini, Emiliano Sciamanna e Adolfo Marinangeli

 

Al di là di un profumo inconfondibile e di un sapore in grado di conquistare i palati più ostici, il tartufo non è una semplice eccellenza enogastronomica, bensì può ambire a rappresentare molto di più per il nostro territorio.

 

A confermarlo, qualora non fosse già evidente, hanno pensato i protagonisti del talk attraverso il quale nella giornata inaugurale di ieri, sabato 25 gennaio, il Tartufo Nero Festival ha scelto di dedicare un approfondimento a 360 gradi sulle “Marche regione del tartufo tutto l’anno”.

 

La rassegna di Roccafluvione, infatti, può davvero rappresentare un ottimo primo passo per la costituzione di un progetto di rete che la Regione Marche intende continuare a sostenere per valorizzare uno dei prodotti tipici locali e, al tempo stesso, il suo territorio di riferimento.

 

Come evidenziato da Andrea Maria Antonini, assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive, le Marche possono infatti vantare diverse varietà di tartufo, dal nero pregiato celebrato a Roccafluvione al bianco pregiato di Acqualagna, passando per il bianchetto e lo scorzone. Tipicità che meritano di essere promosse e di entrare a far parte di un vero e proprio calendario regionale, in grado di accompagnare visitatori e “truffle lovers” – appassionati di tartufo – in un viaggio che, di mese in mese, spazia dal Piceno al Pesarese, all’insegna della qualità.

 

Per poter raggiungere lo scopo, però, occorre lavorare di squadra. Ne varrebbe davvero la pena, dato che il tartufo può rappresentare un vero e proprio volano economico per il nostro territorio, anche sul piano turistico.

 

A ribadirlo è Giorgio Menichelli, vicepresidente della Camera di Commercio delle Marche, che nel suo intervento ha sottolineato le potenzialità delle Marche il grande lavoro svolto dal sistema camerale per sostenere la valorizzazione del tartufo in tutta la regione. I dati, in fondo, parlano chiaro: secondo un’indagine condotta dalla Camera di Commercio con Isnart, la motivazione più forte che porta il turista nella nostra regione, di cui il balneare resta principale attrattore, è sempre più  legata all’enogastronomia, al paesaggio naturale e alle aree interne, scelte da circa il 20% dei turisti.

 

L’obiettivo, in questo senso, è incrementare ulteriormente una percentuale già molto significativa. Come? Anche attraverso la rete associativa delle “Città del Tartufo”, a cui Roccafluvione, insieme alle picene Comunanza, Force e Palmiano, ha recentemente aderito grazie al contributo del Bim Tronto, con l’obiettivo di intraprendere e consolidare un percorso condiviso nel segno del tartufo.

 

Una scelta lungimirante, anche alla luce del crescente interesse da parte di appassionati ed estimatori di livello internazionale. Lo conferma il sindaco di Amandola – e per l’occasione “testimonial” della rete marchigiana di Città del Tartufo – Adolfo Marinangeli: la richiesta dall’estero è talmente consistente da superare l’offerta locale. Potenziali turisti e visitatori, però, hanno bisogno di essere accompagnati e guidati sul territorio attraverso un’offerta riconoscibile e all’insegna della qualità, una dote che al Piceno e alle Marche di certo non manca ma che andrebbe sfruttata al meglio.

 

In fondo, come sottolineato anche dal sindaco di Roccafluvione Emiliano Sciamanna, basta viaggiare per l’Italia per compiere viaggi ed esperienze tematiche che, con un po’ di organizzazione, possono essere riproposti con successo anche sul territorio. È necessario però, che istituzioni, produttori e imprenditori viaggino sulla stessa lunghezza d’onda.

 

 

In questo senso, i rappresentanti della politica locale sono pronti ad assumere un impegno condiviso per la promozione del tartufo e del territorio marchigiano. Sull’onda dell’entusiasmo per una giornata inaugurale tanto proficua e partecipata, il sindaco Sciamanna si propone in prima persona per passare il testimone della sua manifestazione alle altre città del tartufo che, in un ideale calendario eventi, possano dare il cambio a Roccafluvione e mettere in vetrina tutto il bello che le Marche possono offrire a chi intende visitarle e credere, anche solo per un weekend, in loro.

“Tartufo Nero Festival”, in centinaia per lo chef Carlo Cracco (Le foto)


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