di Lino Manni
«Eroe perché ha sacrificato la propria vita durante una partita di calcio nel coraggioso, disperato, tentativo di difendere la propria porta dall’attacco avversario. Dimenticato perché nei 50 anni trascorsi da quel tragico incidente, nulla o quasi è stato fatto». Sono le parole trascritte sul volume “Roberto Strulli, l’eroe dimenticato”, realizzato da Bruno Ferretti. Una pubblicazione che Bruno, con tanto amore e competenza, realizzò nel 2015 in occasione del cinquantennale.
Sono passati altri 10 anni e il ricordo di Roberto Strulli non è mai svanito. Anzi si è pensato di riportare ancora alla memoria dei tifosi bianconeri e di tutti gli sportivi la figura del portiere dell’allora Del Duca Ascoli. Oggi, 25 gennaio, dalle ore 17, si terrà al teatro Filarmonici, il memorial del “Il 1° immortale”.
Ma che cosa accadde quel 14 febbraio 1965 nel giorno di San Valentino?
Si giocava il derby tra Sambenedettese e Del Duca Ascoli. Era la quarta giornata del girone di ritorno del campionato di serie C 1964/1965. Lo stadio Fratelli Ballarin di San Benedetto del Tronto era gremito in ogni ordine di posto. C’erano tanti ascolani. In quegli anni le tifoserie non erano organizzate e allo stadio non c’erano settori separati e poteva capitare di trovarsi a stretto contatto con supporters dell’altra squadra. Bruno Ferretti mi ha raccontato che sua madre, Elena, tifosissima bianconera, aveva portato da Ascoli il sale da lanciare in campo ma non ebbe la possibilità di farlo.
La Samb colpisce due volte nella prima mezzora con Pucci e Piccioni. Al 40’ si verificò l’incidente mortale, la tragedia. Il destino crudele era in agguato: Roberto Strulli si scontrò violentemente con l’attaccante rossoblù Alfiero Caposciutti. L’impatto fra il ginocchio dell’attaccante e il mento del portiere fu tremendo. Una volta non si interrompevano le partite, non c’erano le sostituzioni e l’Ascoli giocò il secondo tempo in dieci e con “penna bianca” Capelli in porta.
La partita finì 4-0 per la Samb ma il pensiero dei tifosi dell’Ascoli e degli ascolani era tutto per i portiere. Non c’erano telefoni, social, tv e radio in diretta e si seppe tutto a tragedia consumata. Martedì 16 febbraio 1965 l’imponente cerimonia funebre in cattedrale. Miglia di persone in piazza Arringo compreso il presidente onorario e mecenate Cino Del Duca appositamente tornato da Parigi.
Dopo il rito funebre la bara fu trasportata in piazza del Popolo dove l’allora sindaco Mario Cataldi pronunciò una solenne orazione. Poi il carro funebre iniziò il lungo viaggio verso il cimitero di Monsummano Terme, in Toscana, dove Roberto Strulli è stato sepolto.
Chi era Roberto Strulli?
Roberto Strulli è nato a Monsummano Terme, provincia di Pistoia, il 20 ottobre del 1938. Una infanzia difficile per la perdita della madre a soli 3 mesi. Incominciò l’attività calcistica nel G.S.Mazzola di Lucca. Passò poi alla Lucchese e dalle giovanili arrivò in prima squadra in serie B.
Nell’estate del 1961 passò in prestito alla Del Duca Ascoli. A fine campionato la società bianconera decise di acquistarlo. Strulli disputò tre campionati e mezzo di serie C dal 1961/62 al 1964/65.
Il suo esordio con la Del Duca il 17 dicembre 1961 contro il Rimini. Partita che si doveva giocare al campo Squarcia ma che fu rinviata per impraticabilità del campo. Nella stagione 1964/65 Strulli è il portiere titolare. In totale 37 presenze con i bianconeri.
Oggi la manifestazione, nata da una idea di Alessandro Spadea, fortemente voluta dai clubs Veterani Ap presieduto da Andrea Travaglini e Pallonari Ascoli di Giuseppe Bolli. Presenteranno l’evento Antonella Regnicoli e Armando Falcioni.
Ci saranno testi inediti, testimonianze e ricordi da parte di amici e familiari. Sarà presente il figlio di Roberto, Roberto junior e il nipote 13enne Christian.
Interverranno autorità politiche a cominciare dal Sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e quello di San Benedetto Antonio Spazzafumo.
E’ prevista la presenza del primo cittadino di Monsumanno Terme Simona De Caro. Ci saranno diversi compagni di squadra di Strulli e anche diversi avversari ormai, tutti, con i capelli bianchi ma con ricordi indelebili.
Una manifestazione per consacrare il 1° immortale bianconero. Il ricordo di Roberto Strulli resterà vivo e deve rimanere tale.
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