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Presentato a Grottammare “Media Terrae”, il libro di Guido Castelli (Video)

SUL TEMA del terremoto il Commissario ha fatto una serie di riflessioni, spaziando dalle scuole ai trasporti, da Sant'Emidio alle pratiche di ricostruzione al ruolo del 110
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di Edoardo Ciriaci

Il commissario Guido Castelli

E’ stato presentato oggi, domenica 26 gennaio, “Media Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio”: il libro scritto dal Commissario alla ricostruzione Guido Castelli. Grande partecipazione nella sala Kursaal di Grottammare per l’evento organizzato dall’associazione “Altro orizzonte” con la mediazione del presidente della stessa Simone Incicco. «Nelle pagine del libro provo a delineare una strategia che, grazie al gioco di squadra tra Governo, Regioni, Comuni ma anche imprese, associazioni e cittadini, mira a fare del cratere un grande laboratorio per i il futuro dell’Appennino centrale».

 

«Ringraziamenti di rito agli organizzatori, ma soprattutto a Guido per aver scelto la nostra città per questa presentazione – apre il sindaco Alessandro Rocchi – trattiamo un tema importante, una problematica che viene da lontano e che non riguarda solo i luoghi colpiti».

 

Per parlare o scrivere di terremoti non basterebbe un solo libro, eppure la missione è stata compiuta. «Ad uccidere non è il fenomeno in sé ma le case che crollano», sentenzia il commissario con una riflessione. «Discutiamo di qualcosa che ci riguarda direttamente ma che interessa anche altre zone d’Italia». Tanti i sindaci presenti.

 

Rimettere la persona al centro della città, ha scritto. «Quando incontro il ministro Musumeci mi avanza spesso la sua paura di dover ricostruire case che poi potrebbero restare vuote. Ci stiamo spegnendo, la popolazione è sempre più in diminuzione. Nel 2024 ci sono stati meno di 370.000 nati. Facendo la ricostruzione ho scoperto un effetto sul territorio: meno uomini e donne, quindi meno presenza sul pianeta e conseguente aumento di sterpaglia». Un territorio fragile che paga le conseguenze del cambiamento climatico, che ci fa poi piangere morti quando viene giù tutto. Serve dunque una misura di adattamento, ripopolare l’Appennino, secondo Castelli. «Per la foto di copertina ne ho scelta una di Castelluccio perché lì si nasconde una biodiversità incredibile con circa 1200 specie floreali ma non solo. Senza l’essere umano però perdiamo tutto».

Non sono mancati momenti per fare il punto sulla ricostruzione post sisma ed il 110.

 

Castelli: «Abbiamo ricevuto 32 mila progetti di riparazione del cratere, di cui 10 mila già completati e altri 8 mila in corso. Siamo davvero ad un buon punto anche grazie alle gestioni passate». (Continua a leggere dopo il video)  

 

Ed ancora il Commissario: «Il 110, da un lato ci ha consentito di gestire il caro prezzi, però ora bisogna riabituare le persone al cambiamento». (Continua a leggere dopo il video)

 

Ad incuriosire i presenti, anche la digressione sulla figura del Santo protettore dei terremoti, Sant’Emidio (video in apertura dell’articolo)

Spazio alle domande del pubblico, una sulle opportunità alle famiglie del domani. «Nella zona del cratere avevamo un eccesso di offerta abitativa. Stiamo lavorando per trovare delle formule che permettano alle giovani coppie di vivere in condizioni sostenibili. Ma devi anche metterci servizi». Riflessione anche sulle scuole dell’entroterra, che per Castelli devono essere moderni e con docenti formati. Lo stesso vale per il servizio dei trasporti: «A Rieti c’è il servizio on demand, secondo la quale si può prenotare una corsa come se fosse un Uber».

Da sinistra Guido Castelli, Simone Incicco e il sindaco di Arquata Michele Franchi

 

Cruda verità in chiusura del sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi: «Ringrazio l’Amministrazione di Grottammare e San Benedetto per il sostegno nel momento del difficoltà. Molti cittadini però non sono tornati e comprendiamo le loro difficoltà, ma stiamo lavorando sodo per tornare attrattivi come un tempo».

Nelle 211 casette a disposizione ci sono infatti 300 persone. Ottimista anche Castelli e d’accordo sull’idea che il terremoto sia in parte una possibilità di seconda vita per comuni in difficoltà sotto alcuni punti di vista.


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