di Filippo Ferretti
Una giornata rivolta soprattutto ai giovani, affinché possano essere portatori futuri di pace, rispetto e umanità tra gli esseri viventi. Tanti sono stati i ragazzi coinvolti nella data ascolana del 27 febbraio, organizzata dall’Arengo e dall’associazione “Il Portico di Padre Brown” con la realizzazione di varie iniziative e la collaborazione della Diocesi, dell’ufficio scolastico regionale, della Fondazione Cassa di Risparmio e dell’associazione Apply.
Nella mattinata di oggi, lunedì 27 gennaio, il programma legato al “Giorno della Memoria” si è aperto presso la stazione ferroviaria di Ascoli, grazie al suggestivo evento “Le valigie di Auschwitz”, durante il quale due giovani ascolani – Giovanni Traini e Anna Filiaggi – si sono cimentati nella lettura delle toccanti parole tratte da Primo Levi e Liliana Segre, entrambi deportati dai nazisti nei campi di concentramento.
Le manifestazioni sono proseguite poi in centro: prima in piazza del Popolo con l’appuntamento denominato “Diamo un calcio al razzismo”, che ha coinvolto lo studente Alessio Sacripanti, poi con l’affollato incontro avvenuto presso la Sala della Ragione, dove ha avuto luogo la consegna da parte del prefetto Sante Copponi delle medaglie d’onore ai familiari di due ascolani internati nei lager: Giulio Baldassarri e Eraldo Rossi.
L’appuntamento ha visto intervenire il consigliere comunale Alessio Poli e, soprattutto il sindaco Marco Fioravanti che, davanti ai ragazzi del liceo artistico, dell’agraria e del liceo scientifico, ha ribadito come la commemorazione rappresenti non solo un momento di omaggio e di riflessione, ma anche un rinnovato impegno collettivo contro ogni forma di razzismo, antisemitismo, intolleranza e violenza.
In merito alle tematiche offerte dalla celebrazione de “Il Giorno della Memoria”, la presidente del “Portico di Padre Brown” Pina Traini ha riportato al pubblico presente le parole di Anna Frank, mentre il giovane Sergio Storoni ha ricordato il pensiero di Primo Levi.
Interessante, inoltre, è stato l’intervento ad opera dell’avvocato Giovanni Romanucci, intento a rammentare il crudele destino dell’allenatore dell’Inter e del Bologna, l’ebreo Arpad Weisz, stravolto dalle leggi razziali e oggetto di deportazione ad Auschwitz, dove morì nel 1944.
Nel pomeriggio, grazie anche alla partecipazione della cantante Gloria Conti, l’importante occasione per ricordare la Shoa è stata offerta dal momento della preghiera congiunta ebraico-cattolica svoltosi nella zona ebraica del cimitero di Ascoli e, in serata, con la cena “Mangiare alla giudia”, preparata al refettorio del convento dei Cappuccini di San Serafino.
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