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Scontri L’Aquila-Samb, indagini in corso sui video, gli abruzzesi: «Abbiamo rispettato le prescrizioni del Gos, noi»

NESSUNA DICHIARAZIONE dalla Questura aquilana che sta effettuando indagini per stabilire l'origine dei tafferugli avvenuti nel campo di gioco dopo la fine dell'incontro. Comunicato de L'Aquila Calcio accusa di nuovo la società di Vittorio Massi: «Come documentano foto e video, tiene a precisare, invece, che la società ospitata non ha fornito il numero di volontari prescritti»
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Incidenti L’Aquila-Samb

 

di Pier Paolo Flammini

 

Rischia di pesare tantissimo, in tema di denunce e daspo, il dopogara tra L’Aquila e Samb, che ha visto affrontarsi all’interno del campo da gioco decine di sostenitori delle opposte tifoserie dopo che la partita si è conclusa sul risultato di 0-3 (clicca qui). Al momento sono in corso, da parte delle autorità aquilane predisposte, indagini per ricostruire l’origine dei tafferugli. Non ci sono però dichiarazioni da parte della Questura aquilana.

 

Gli elementi al vaglio risiedono soprattutto nei molti video che sono poi stati pubblicati sul web – da Youtube a Facebook – da parte di persone che erano presenti allo stadio. Molti, ancora non diffusi pubblicamente, circolano anche via Whatsapp.

 

Immagini in cui, armati di bastoni e cinghie, le due opposte fazioni si affrontano fisicamente, anche se non risulta che qualcuno si sia rivolto al pronto soccorso per cure a seguito degli incidenti. Tema di discussione la modalità di vendita dei biglietti ai tifosi della Samb, che erano presenti in qualche centinaio anche in tribuna laterale, settore previsto per i tifosi di casa: proprio il deflusso dalla tribuna alla curva, a fine gara, ha creato i presupposti per l’esecrabile scontro che nulla ha a che vedere col calcio.

 

L’Aquila Calcio, dopo la lettera inviata in mattinata alla Sambenedettese Calcio, Lega Nazionale Dilettanti e Questura de L’Aquila (clicca qui), ha diffuso in serata un comunicato stampa: «L’Aquila 1927 esprime il più fermo disappunto e la totale condanna per gli episodi di violenza che si sono verificati al termine dell’incontro disputato contro la Sambenedettese presso lo Stadio Gran Sasso d’Italia».

«Nel caso specifico la società ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità e prerogative per garantire la sicurezza, a cominciare dalla decisione di vietare la vendita online dei biglietti e permettere l’acquisto solo in luoghi fisici e previa presentazione di un documento di identità. Inoltre il club ha messo in atto con precisione tutte le prescrizioni preventivamente stabilite in sede di Gos (Gruppo operativo sicurezza), tra cui garantire il numero preciso degli steward previsti, 18» continua la nota.
«A questo proposito L’Aquila 1927, come documentano foto e video, tiene a precisare, invece, che la società ospitata non ha fornito il numero di volontari prescritti. L’Aquila 1927 inoltre, nel rispetto delle normative, non ha assunto alcuna decisione in merito agli spostamenti delle tifoserie» si legge in uno dei passaggi più discussi dalla società di Vittorio Massi.
«Rinnoviamo il nostro impegno per la promozione di un ambiente sicuro e positivo durante le manifestazioni sportive. A tal fine, come sempre fatto finora, siamo pronti a collaborare con tutte le istituzioni e le forze dell’ordine per individuare e adottare misure volte a prevenire episodi di questa natura in futuro all’interno di un impianto che per la sua natura necessita di attenzioni peculiari.
Non è pensabile di consentire la vendita dei biglietti a territori immediatamente confinanti a quelli in cui vige il divieto o la presenza di tifosi ospiti all’esterno del settore loro dedicato» termina il comunicato.


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