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«Ex Santarelli, il sindaco può fare il mediatore tra gruppi privati?»

SAN BENEDETTO - L'Alleanza Verdi-Sinistra critica il ruolo del primo cittadino in merito al passaggio di proprietà tra il fondo immobiliare e il gruppo Panichi-Consul System: «Brutale disprezzo del Consiglio Comunale, assenza di trasparenza: ci chiediamo, sono state date garanzia di varianti ai privati?»
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Palazzine Ex Santarelli, la foto della conferenza stampa con al centro il sindaco Spazzafumo, il vicecomandante della Polizia Municipale Brutti e gli acquirenti

 

di Pier Paolo Flammini

 

Sulla vendita della Palazzina ex Santarelli (clicca qui) annunciata qualche giorno fa in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, interviene con una nota la coalizione Verdi-Sinistra, che critica il ruolo del primo cittadino tra il fondo immobiliare precedentemente proprietario dell’area e i nuovi acquirenti composti dall’azienda Panichi Costruzioni e dalla Consul System di Cinzia Felici.

 

«Il Sindaco ha recentemente rivendicato con orgoglio, convocando addirittura una gioiosa conferenza stampa, il proprio ruolo di mediazione in una trattativa tra imprenditori privati per l’acquisto della palazzina ex Santarelli. L’idea che un Sindaco non si debba precipitare negli uffici privati di un imprenditore, che non possa favorire in quella sede affari e transazioni, che i suoi rapporti con i privati debbano avvenire nelle sedi, nei luoghi e con gli strumenti istituzionali, che debba agire con la massima trasparenza soprattutto quando si parla della destinazione di aree strategiche della città e del suo sviluppo urbanistico, ovviamente non sfiora neanche lontanamente Spazzafumo e chi lo sostiene» si legge nella nota.

 

«Ci chiediamo inoltre: è stata fatta una valutazione sulla gamma di possibilità che l’attuale destinazione urbanistica (turistico ricettiva e commerciale?) dell’area consente al privato e quindi sull’impatto che l’intervento potrà avere sulla area circostante, sulle problematiche del porto, sulla viabilità, ecc.? – continua il gruppo che ha nel consigliere Canducci la sua espressione in Consiglio Comunale – Inoltre: laddove invece l’intervento prospettato dal privato acquirente dovesse richiedere una qualche provvedimento urbanistico o amministrativo (varianti o altro), sarebbero quindi già state già date delle garanzie al riguardo all’acquirente dell’area? In questo caso, oltre al brutale disprezzo per il Consiglio comunale e per la sua autonomia e prerogative, la questione diventerebbe ancora più grave ed inquietante di come già appare».

«Se a questa vicenda, accostiamo anche l’assoluto e assordante silenzio del sindaco e della sua maggioranza sulle minacce alla Consigliera Barlocci da parte di un Dirigente Comunale e da un altro privato imprenditore, non ci resta che constatare ancora una volta, non solo l’assenza di qualsiasi sensibilità e profilo istituzionale da parte dell’amministrazione comunale, ma la sua completa e totale incapacità e inadeguatezza nel governo della nostra città» conclude Avs.


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