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“Magnifica presenza”, magia e commozione: Ozpetek conquista il Ventidio

ASCOLI - Lo spettacolo del regista italo-turco è andato in scena nella due giorni del Massimo cittadino. Un viaggio sospeso tra due epoche, due modi di vedere le cose e la vita, baciato da un cast in stato di grazia, dove spiccano Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino ed Erik Tonelli
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“Magnifica presenza” (foto di Stefania Casellato)

 

di Luca Capponi 

 

Trascendenza e realtà, sogno e vita, illusione ed arte, il passato che avvolge ed un presente che, a volte, sa essere crudele.  In cui trovare connessioni a volte impensabili, ma fondate su sensibilità, condivisione, consapevolezza.

Serra Yilmaz e Sara Bosi

 

Vengono in mente maestri come il Castellani di “Questi fantasmi” e il Pietrangeli di “Fantasmi a Roma”, ma in realtà si è ben consapevoli di essere davanti a Ferzan Ozpetek, il regista italo-turco de “Le fate ignoranti” e “La finestra di fronte” che ormai da qualche anno sta riadattando alcune sue opere cinematografiche per il palcoscenico. Con esiti molto positivi, e non era affatto scontato. Dunque, dopo “Mine vaganti”, passato anch’esso sul palco del teatro Ventidio Basso nel 2022, ecco “Magnifica presenza“, film del 2012 che aveva per protagonista Elio Germano.

 

Una due giorni, quella di martedì e mercoledì, che ha catapultato il (numeroso) pubblico in un viaggio sospeso tra due epoche, due modi di vedere le cose (per dirla alla Sergio Leone) e la vita. Baciato da un cast in stato di grazia, dove spiccano Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino ed Erik Tonelli, da scene, musiche e costumi che formano un unicum di pregio, perfettamente inserito nella narrazione, lo spettacolo si è rivelato più di una piacevole sorpresa.

 

Tra visioni in bianco e nero e proiezioni (forse) a colori, un magma indistinto in cui lasciarsi trasportare, a bordo di una serie di piacevoli intuizioni sceniche, capaci di alternare con sapienza momenti più spiccatamente da commedia e toni amari. Nel segno di una rinascita in cui ritrovare sé stessi, finalmente.

 

Il prossimo appuntamento della stagione di prosa organizzata da Amat e Comune è per l’11 ed il 12 febbraio con “Gente di facili costumi”, interpretato da Flavio Insinna e e Giulia Fiume su testo del mito Nino Manfredi.

 


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