La Soprintendenza di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e l’Istituto Centrale per il Restauro riconsegnano, tra il 31 gennaio e il 7 febbraio, 33 opere restaurate alla Diocesi di Ascoli Piceno, al Comune di Sarnano, alla Curia Arcivescovile di Camerino e San Severino e alle Suore Benedettine del Monastero San Giacomo di San Ginesio, tra le molte in restauro presso il Laboratorio della Mole Vanvitelliana di Ancona.
Più nel dettaglio, sarà riconsegnata alla Curia Vescovile di Ascoli a Croce Astile del XII-XIII secolo, di Pescara del Tronto (Arquata del Tronto) recuperata prima del crollo della chiesa Santa Croce.
Ed ancora, torneranno nella Pinacoteca di Sarnano, alla fruizione dei cittadini e del pubblico, importanti opere della collezione, come il “Polittico del Compianto”, opera su tavola di Vincenzo Pagani (1529) e il Dipinto olio su tela di Pietro Procaccini raffigurante “San Francesco delinea lo stemma del comune di Sarnano nella figura di un serafino” recuperate nelle settimane successive agli eventi sismici del 2016.
Il Laboratorio di Restauro/Deposito presso la Mole Vanvitelliana è un progetto sostenuto dal Ministero della Cultura e allestito negli spazi messi a disposizione dal Comune di Ancona. Il sito ospita oltre 1.500 opere, tutte censite e catalogate, recuperate nelle Chiese, Pinacoteche e altri edifici pubblici delle tre province maggiormente colpite dal Sisma 2016.
La Direzione tecnico scientifica del Laboratorio è curata dall’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma, con Francesca Capanna, responsabile del progetto, Angelandreina Rorro direttore, e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno Fermo e Macerata con Pierluigi Moriconi in qualità di Responsabile del Laboratorio di Restauro/Deposito.
«Un lavoro silente, ma costante e accurato quello della Soprintendenza Ascoli Piceno Fermo e Macerata – commenta il Soprintendente Giovanni Issini – che negli ultimi 5 anni ha già restaurato e riconsegnato tante altre opere alle comunità coinvolgendo restauratori locali. Nell’ultimo anno la sinergia con l’ICR ha consentito un salto di qualità, grazie al gruppo di lavoro attivo presso il Laboratorio Restauro/Deposito situato alla Mole Vanvitelliana. L’obiettivo – sottolinea l’architetto Issini – è restaurare e ricollocare nei luoghi d’origine delle opere di straordinario valore, a cui le comunità sono molto legate, sostenendo quindi il processo di rinascita dei territori colpiti dagli eventi sismici».
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