La Camera Penale di Ascoli critica duramente la decisione del presidente del Tribunale, Luigi Cirillo, relativa alla riorganizzazione interna seguita al trasferimento del giudice Annalisa Giusti alla Corte d’Appello di Ancona. Secondo il provvedimento, la giudice Angela Miccoli, attualmente in servizio nel Tribunale monocratico, assumerà il ruolo di giudice per le indagini preliminari (Gip), alternandosi con la collega Barbara Caponetti, già giudice delle udienze preliminari (Gup).
L’associazione forense ritiene che questa soluzione creerà un forte rallentamento dell’attività penale, stimando che per almeno sei mesi si verificheranno disagi significativi. I fascicoli della Miccoli saranno redistribuiti tra gli altri due magistrati togati, già gravati da ingenti carichi di lavoro. «Attualmente – sottolinea il direttivo della Camera Penale – il Tribunale affronta udienze monocratiche con liste di oltre 30 fascicoli, in un contesto di ritardi cronici. Questo provvedimento aggraverà ulteriormente la situazione».
L’alternanza tra Gip e Gup, prevista dalla nuova organizzazione, viene definita «una scelta complessa e macchinosa, che rischia di generare incompatibilità tra giudici, rallentamenti e disservizi a scapito della giustizia e dei cittadini».
Secondo la Camera Penale, sarebbe stato più opportuno assegnare temporaneamente il ruolo di Gip a un magistrato del settore civile, considerato che il Tribunale di Ascoli registra una riduzione costante del numero di fascicoli civili, mentre il settore penale affronta una situazione di carenza d’organico. «Una soluzione più efficace – suggeriscono i penalisti – sarebbe stata affidare l’incarico a un giudice civile con esperienza dibattimentale, una figura già presente nell’organico del Tribunale. In alternativa, lo stesso presidente avrebbe potuto occuparsi temporaneamente di alcuni fascicoli, come quelli relativi alle opposizioni alle richieste di archiviazione».
La Camera Penale annuncia che segnalerà la situazione agli organi superiori e proclama lo stato di agitazione, riservandosi ulteriori iniziative se non verranno adottate soluzioni per evitare il disservizio che potrebbe ricadere sull’intero sistema giudiziario ascolano e, di conseguenza, sui cittadini.
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