di Maria Nerina Galiè
Partecipatissima assemblea dei lavoratori della Beko di Comunanza, ieri 31 gennaio, all’indomani del tavolo al Mimit che ha rincuorato gli animi, seppure nella consapevolezza che al momento ci sono più incognite che prospettive concrete per il sito piceno.
Presenti, oltre alla Rsu al completo, anche i segretari provinciali di Uilm e Fiom Cgil, Raffaele Bartomioli e Alessandro Pompei.
«L’impatto, della dichiarata volontà dell’azienda di rivedere il piano industriale – ha detto Bartomioli – è stato senza dubbio positivo. Ed una soddisfazione per le forme di protesta attuate per difendere i posti di lavoro.
Ora, però, bisogna capire quali sono le reali intenzioni. Si è parlato di investimenti che da 100 milioni già destinati a “caldo”, passeranno a 300: i 200 auspichiamo che riguardino il “lavaggio” e quindi proprio Comunanza.
Certo è che il 10 febbraio, data del prossimo incontro al Ministero, non ci aspettiamo un immediato cambio di rotta, ma di sicuro una linea di indirizzo ed una chiara manifestazione di volontà nel proseguire le attività nel Piceno. Il risultato ottenuto a Roma è il punto di partenza, non di arrivo».
«La pagina su Comunanza è tutta da scrivere – ha dichiarato Alessandro Pompei – la Beko ha dichiarato di volere una riduzione dei costi fissi e, dal Governo, ammortizzatori sociali. Devo dire che il Governo ce l’ha messa tutta, proponendo un pacchetto di proposte che insieme agli investimenti potrebbero creare un effetto virtuoso e addirittura moltiplicativo. C’è ora da capire, dei 200 milioni in più, quanti sono destinati a Comunanza. Non andranno a Siena dove resta la volontà di chiudere tra tre anni, non il 31 dicembre di quest’anno ma solo per avviare il processo di reiundustrializzazione.
Quindi dove andranno? Nel sito Piceno? Per che cosa? Risorse umane, processo, prodotto?
Noi abbiamo le domande. L’azienda dovrà dare le risposte».
«Un primo segnale importante – hanno sottolineato all’unisono Pompei e Bartomioli – sarebbe l’assunzione a tempo indeterminato dei 36 lavoratori interinali che da un paio d’anni si alternano nello stabilimento di Comunanza. Per investire sulle risorse umane, ringiovanendo l’organico».
Un plauso da parte sia di Bartomioli che di Pompei per la grande partecipazione dimostrata a Roma, dove la delegazione picena è andata con due pullman: «Grande consapevolezza dei lavoratori sul fatto che è il momento di restare uniti».
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