di Luca Capponi
L’Università degli Studi Link o Link Campus University non è un’università statale, ma privata. In molti, soprattutto ad Ascoli e nelle Marche, se lo stanno chiedendo ormai da qualche giorno, dopo che è stata annunciata l’attivazione dei nuovi corsi di Medicina e Chirurgia all’ospedale “Mazzoni” del capoluogo piceno.
Una novità che ha scatenato polemiche politiche (in coda i link agli articoli) e non solo, tra favorevoli (la maggioranza del governo nazionale e regionale) e contrari (l’opposizione): che poi alla fine si tratta di privato (costi maggiori e servizi in teoria migliori) da una parte e pubblico dall’altra.
A chiarire ulteriormente il concetto ci pensa il sito del Ministero dell’Università e della Ricerca, che dice in merito alle “Università non statali riconosciute“: “Istituzioni universitarie non statali possono essere autorizzate dal Ministero a rilasciare titoli aventi valore legale, al termine di percorsi di studio conformi agli standard minimi nazionali. L’autorizzazione viene rilasciata a seguito di valutazione positiva dell’ordinamento didattico e della certificazione della qualità della docenza impiegata, nonché dei requisiti di sostenibilità economica e di adeguatezza della sede da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il possesso di tali requisiti viene verificato periodicamente ai fini della conferma del riconoscimento ministeriale”.
Tra queste, il Mur elenca le università non statali (alcune anche con sede decentrate), fra cui appunto anche la Link, con sede principale a Roma.
Fondata dall’ex ministro Vincenzo Scotti nel 1999 come Link Campus University of Malta, è presieduta da Pietro Polidori, mentre la carica di rettore è ricoperta da Carlo Alberto Giusti. Dal 2020 l’ateneo è di proprietà di Francesco Polidori, fondatore e patron di Cepu.
Nel corso del tempo ha dovuto affrontare diverse controversie giudiziarie, tra cui le indagini della Procura di Firenze che nel 2022 hanno portato a processo nove persone con l’accusa di associazione a delinquere e falso in merito a presunti “esami facili”.
Nell’ottobre del 2023, poi, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito due misure di custodia cautelare; a finire ai domiciliari anche il professor Carlo Maria Medaglia, ex docente, prorettore e direttore della Link. Le accuse, quella di indebita compensazione, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti ai danni dell’erario per milioni di euro. Le indagini si concentrarono su fatti precedenti alla fine del 2020, quando la Link Campus ha cambiato proprietà e management.
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