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«Punto nascita: Fioravanti pretende, Natalini obbedisce, Spazzafumo zitto, San Benedetto mortificata»

AURORA BOTTIGLIERI, consigliera comunale sambenedettese, denuncia la modifica dell'Atto Aziendale in merito ai punti nascita a seguito delle pressioni del sindaco di Ascoli: «Nonostante San Benedetto sia la quarta città delle Marche e la seconda per numero di parti, l'ex Direttore Natalini, molto ubbidiente ai richiami, ha subito accontentato Fioravanti»
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Aurora Bottiglieri, Antonio Spazzafumo, Marco Fioravanti, Nicoletta Natalini

 

di Pier Paolo Flammini

 

Il tema dei punti nascita nei due ospedali del Piceno torna a far discutere dopo le recenti prese di posizione del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti (clicca qui) che aveva portato l’ex direttore dell’Ast Nicoletta Natalini a garantire che nessun punto nascita sarebbe stato chiuso, né ad Ascoli né a San Benedetto (clicca qui). La presa di posizione di Fioravanti ha condotto la Natalini a modificare il testo dell’Atto Aziendale dell’Ast, portato nei giorni scorsi alla conoscenza delle parti sociali e di interesse pubblico.

 

Su questo interviene Aurora Bottiglieri, consigliera comunale del Pd-Nos nonché pediatra: «Il Sindaco di Ascoli, a fronte di nessun merito se non quello puramente e solamente amministrativo di essere città capoluogo, ha preteso che sull’atto aziendale della AST 5 venisse scritto “Il territorio Piceno, relativamente ai punti nascita, ha due sedi e tali resteranno, con sede principale dell’AST quella all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno che, in qualità di capoluogo di Provincia dovrà mantenere sempre il suo punto nascita in attività” ed è stato subito accontentato dalla ex Direttrice Natalini, molto ubbidiente ai richiami di una destra (…)».

 

«Dovrebbe reagire a questa vergogna inflitta alla nostra città il primo cittadino Spazzafumo? La vergogna si infligge quando questa mortificazione è frutto di azioni di qualcun altro che spesso rende subalterni ed impotenti. Ma San Benedetto ha buoni e sacrosanti motivi per non rassegnarsi all’impotenza e accettare umiliazioni dai detentori di medaglie immeritate» continua.

 

«La nostra città è quarta nelle Marche per popolazione, è al secondo posto in regione per numero di nascite, il suo distretto ha la percentuale più alta di popolazione infantile, eppure nell’atto aziendale al reparto di pediatria dell’ospedale “Madonna del Soccorso” non solo non viene riconosciuta la figura del primario (Uoc) ma viene addirittura cancellata l’Unità operativa Semplice a valenza Dipartimentale (Uosd), con compito di gestione di risorse umane e strumentali» si legge nella nota.

 

Conclude Aurora Bottiglieri: «La filiera istituzionale del centro-destra facilita senza meriti la città capoluogo; non ha bisogno dell’espressione della conferenza dei sindaci, non ascolta il parere dei sindacati, delle associazioni tranne, va sottolineato, il comitato ormai espressione di una sola voce; il filo diretto con il potere regionale dispensa dalla fatica dell’ascolto e consente al Sindaco ascolano di dire con toni discutibili che l’ospedale unico su due stabilimenti vede comunque nel Mazzoni l’ospedale principale. Credo sia giunta l’ora che il Sindaco, le forze politiche di maggioranza e opposizione che hanno a cuore il futuro della nostra sanità e del nostro ospedale, facciano sentire con forza la propria voce prima che il declassamento diventi irreversibile».

 


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