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«Aeroporto delle Marche, oltre 600.000 passeggeri nel 2024. Una crescita del 16% in un anno»

IL GOVERNATORE Francesco Acquaroli commenta soddisfatto i dati Assoaeroporti, che piazzano lo scalo regionale tra i primi otto in Italia quanto a crescita: «Fin dall'inizio del nostro mandato abbiamo lavorato per potenziare questa infrastruttura strategica e questi risultati sono la conferma che la direzione intrapresa è quella giusta»
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L’aeroporto delle Marche

«L’aeroporto delle Marche, con oltre 600.000 passeggeri, cresce del 16% nel 2024 rispetto al 2023 e si conferma un’infrastruttura strategica per lo sviluppo economico e turistico della nostra regione».

 

È il commento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in merito ai dati diffusi da Assoaeroporti che evidenziano una crescita dello scalo, ben al di sopra della media nazionale dell’11%, e superiore a quella di scali concorrenti del centro Italia come Rimini, Forlì, Pescara, Pisa e Perugia.

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Francesco Acquaroli, presidente della Regione

 

Grazie a questi risultati l’aeroporto delle Marche si posiziona come l’ottavo scalo per crescita in Italia su un totale di 42 aeroporti, consolidando il suo ruolo chiave per potenziare il turismo e le opportunità di movimento per il tessuto economico del territorio.

 

«Un risultato straordinarioprosegue Acquaroliche sottolinea l’importanza di investire nel potenziamento dei collegamenti aerei per rendere le Marche sempre più accessibili e attrattive. Un’infrastruttura moderna ed efficiente è essenziale per il rafforzamento del nostro sistema economico e per favorire la competitività delle imprese locali. Stiamo lavorando affinché l’aeroporto delle Marche diventi sempre più un volano di sviluppo, grazie a nuove rotte, ai voli di continuità e ai servizi migliorati. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo lavorato per potenziare questa infrastruttura strategica e questi risultati sono la conferma che la direzione intrapresa è quella giusta, continueremo a lavorare al fianco degli operatori del territorio e alle associazioni di categoria al fine di rafforzare ulteriormente la competitività e la capacità di accoglienza della nostra regione».

 


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