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Cipollini (Cisl): «Stanno smantellando la sanità pubblica del Piceno»

ASCOLI - Secondo il sindacalista, il territorio subisce da tempo pesanti razionalizzazioni, lasciando sospettare un progressivo passaggio a un sistema sanitario privato, penalizzando le fasce più deboli.
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Il segretario della Fp Cisl, Giorgio Cipollini, denuncia il rischio di uno «smantellamento della sanità pubblica nel Piceno», aggravato dalla recente presentazione dell’atto aziendale dell’Azienda Territoriale di Ascoli da parte dell’ex direttrice Nicoletta Natalini. Il provvedimento, contestato da sindaci, forze politiche e sindacati, «è stato modificato in extremis solo per riequilibrare i punti nascita degli ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso».

 

Cipollini sottolinea che, con il piano assunzionale 2025, il personale sanitario è stato ridotto di 177 unità in tre anni, causando un grave deterioramento dei servizi. Denuncia inoltre «la crescita incontrollata della sanità privata, con oltre 100 nuovi centri ad Ascoli, favorita dall’allocazione delle risorse regionali».

 

Secondo il sindacalista, il Piceno subisce da tempo pesanti razionalizzazioni, lasciando sospettare un progressivo passaggio da un sistema sanitario pubblico a uno privato, penalizzando le fasce più deboli.

 

Tra le criticità evidenziate: il mancato pagamento di migliaia di ore di straordinario, ferie non concesse, turni irregolari con riposi ridotti e carichi di lavoro eccessivi, causando stress psicofisico tra gli operatori. Inoltre, non vengono riconosciuti i tempi di vestizione previsti dal contratto nazionale, compromettendo ulteriormente il clima lavorativo. Cipollini conclude che la situazione sanitaria del Piceno somiglia a una frana inarrestabile, con la sanità privata che guadagna sempre più spazio a scapito di quella pubblica.


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