Fabio Copolongo (Rsu Beko Comunanza) e Francesco Armandi
«Il 10 febbraio inizia il confronto con la Beko Europe sulla ridefinizione del piano industriale: si apre la fase delicata, difficile, che condurrà alle decisioni finali». Lo dice Francesco Armandi, segretario provinciale Ugl Metalmeccanici, dopo l’incontro al Mimit dello scorso 30 gennaio che ha riacceso le speranze dei lavoratori dello stabilimento di Comunanza.
«A Roma, pur con tutti i distinguo – continua Armandi – si è fatto l’importante passo in avanti di discutere sulla permanenza dello stabilimento di Comunanza. Certamente molto più di uno spiraglio, ma ancora lontano da una conferma.
Il confronto è ad ampio raggio sull’intero piano industriale, con possibilità di cambiare, ma rimane il perimetro del piano immutato indicando la riduzioni dei costi fissi, stando alle parole dell’amministratore delegato della Beko Europe.
La rappresentanza picena e fermana a Roma, nella manifestazione sotto la sede del Mimit
Finché il confronto rimarrà, aperto la Beko Europe non attiverà alcuna formale procedura. La Ugl Metalmeccanici è andata al Mimit, il 30 gennaio, convinta che la partita di Comunanza era ancora aperta e i lavoratori dello stabilimento Beko hanno dimostrato combattività e fierezza, manifestando massicciamente e rumorosamente davanti alla sede del Ministero.
Con grande vitalità e cori hanno ribadito la permanenza del sito produttivo di Comunanza.
Abbiamo davanti il percorso dell’ultimo miglio – sono ancora le parole del segretario provinciale – quello più difficile perché abbiamo aperto sì un varco, ma l’obiettivo è tutto da conquistare. Oggi, tolta la pregiudiziale della chiusura, ed aperto il passaggio, siamo tutti concentrati e determinati a sciogliere lo snodo di fondo: rimanga il sito produttivo Beko, fondamentale ed irrinunciabile risorsa socio economica per lavoratori, famiglie, indotto e comunità.
Ma sicuramente dobbiamo fare questo percorso monitorando attentamente le soluzioni e le alternative per evitare che la cura sia peggio della malattia.
La Ugl Metalmeccanici ritiene che il fronte comune che è costituito tra lavoratori, sindacati, istituzioni, territorio sia una leva ed una sinergia formidabile per il raggiungimento di questo obiettivo».
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