di Filippo Ferretti
Un giro di boa importante per il più longevo, attivo ed eclettico dei dee jay ascolani. Ermanno Carucci, festa dopo festa, playlist dopo playlist, mixaggio dopo mixaggio, arriva a festeggiare 60 candeline e ben 46 anni di attività.
Parlare di questo eterno giovane ascolano – «Perché trascorrere una vita a far scalmanare il prossimo fa rimanere pieni di entusiasmo e di dinamicità» conferma il diretto interessato – non è solo ripercorrere cinque decenni di “riempi pista” storici, leggendari, immortali ma significa anche rivivere il cambiamento sociale, epocale, culturale che è avvenuto intorno a lui e a chi ha fatto ballare in tutto questo tempo, davanti alle sue casse e di fronte al suo mixer.
Disco music, soul, funky, rap, reggae sino all’house e garage music e arrivare ai giorni nostri, tra techno, commerciale, trap. Ermanno Carucci è stato sinora una sorte di Caronte buono, un traghettatore di anime, pronto a trascinare tutti con i suoi dischi. Un percorso che ha accompagnato persone di ogni età, reso possibile grazie a proposte ballabili di tutti i formati: il vinile, soprattutto, ma poi le musicassette, i compact disc, per approdare al formato digitale degli ultimi anni.
Un iter caratterizzato da tanti generi musicali differenti ma anche da usi e costumi molto diversi: con i “lenti” che furoreggiavano nei Settanta e i balli di gruppo di travoltiana memoria per giungere via via ad un modo sempre più personale di esibirsi sul dancefloor. «Si, quello che raggiungo è proprio un traguardo di vita, ma sul mixer è un vissuto pieno di amore e di passione: per la musica, per le persone, per gli altri», dichiara Ermanno Carucci, fiero di poter ammettere di essere stato uno dei non molti disc jockey, di ieri e di oggi, che ad un certo punto ha osato prendere il microfono e decidere di parlare, sia nelle sue serate che in radio.
Lui, che non si è mai fermato e che ha avuto la “sfrontatezza” di vivere sempre di questo lavoro, anche in momenti decisamente difficili, dal 1979 ad oggi ha arricchito il suo operato cimentandosi in ruoli quali presentatore e animatore.
«Senza la radio forse non sarei diventato quello che sono» confessa, ricordando il primo disco messo sul piatto e il debutto al microfono di Radiominor 46 anni fa, poi un lungo viaggio nelle radio storiche, come Radio Antenna Picena, Radio Fantasy, Silver Radio, Radio Abruzzo Marche, solo per citarne alcune.
E i locali, le feste di carnevale: ogni volta per me un’esperienza indimenticabile” dichiara Ermanno, attualmente dee jay in un noto locale sambenedettese.
«Non ho mai smesso di cimentarmi in questo mestiere nel corso del tempo: forse non ho fatto il salto di qualità che avrei desiderato a livelli più importanti ma nel mio territorio e tra la mia gente sono sempre stato apprezzato» aggiunge, ricordando con orgoglio tra i suoi eventi la reunion degli amici degli anni ’80, avvenuta nel 2015 con dee jay del periodo.
E ora, proprio per celebrare i suoi tanti anni ricchi di esistenza e di lavoro è più che mai attivo presso le più belle locations di Marche e Abruzzo con l’ultimo format “History”, dedicato ai brani della sua vita. Insomma, prendendo in prestito una delle colonne sonore immancabili da sempre delle sue serate, “I will survive” di Gloria Gaynor, con lui tutti siamo ottimamente sopravvissuti tra mille ritmi, mode e refrain.
A dimostrarlo è l’essere riuscito a non farci smettere di divertire e a permetterci di sperare anche sotto pandemia, quando lui, caparbio e ottimista più che mai, si adoperava on line per farci ballare da casa. Grazie Ermanno: l’augurio è per altrettanti decenni ancora sotto la “mirror bowl”.
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