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L’ascolano Giuseppe Lori in concorso ai David di Donatello come miglior compositore 

ASCOLI - Classe 1984, nel 2019 è risultato uno dei venti compositori ammessi a frequentare il prestigioso "Master of fine arts" in Bulgaria, tra i duemila selezionati a livello mondiale. Nel 2023 è stato contattato per il corto "Nakay", selezionato per il prestigioso riconoscimento 
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Giuseppe Lori

 

di Elena Minucci

 

È ascolano l’autore della colonna sonora di “Nakay”, un cortometraggio in concorso all’edizione 2025 dei David di Donatello: si tratta del compositore e direttore d’orchestra, Giuseppe Lori.

 

Classe 1984, laureato in pianoforte principale con Gianfranco Pacucci e in composizione con Guerrino Tamburrini e Italo Vescovo, ha alle sue spalle un notevole bagaglio di esperienze che lo ha visto collaborare con importanti realtà nazionali ed internazionali. Dopo aver conseguito la tesi di master all’estero con l’ex vicepresidente della Disney, Andy Hill, nel 2019 è risultato uno dei venti compositori ammessi a frequentare il prestigioso “Master of fine arts” in Bulgaria, tra i duemila selezionati a livello mondiale.

Nel 2024 ha diretto l’Orchestra Sinfonica della Toscana nel Teatro Verdi di Firenze per la registrazione della colonna sonora del film “Buio come il cuore” di Marco De Luca, partecipando anche alla composizione e orchestrazione di alcune musiche del film, anch’esso in concorso ai David di Donatello.

Attualmente insegna a Siena all’Accademia Chigiana e ad Ascoli,  nelle scuole “Le Arti” e “Fly Communication”.

 

Come è arrivato a partecipare come compositore di un corto in concorso ai David di Donatello?

«Nel 2023 sono stato contattato da un regista, Fabio Cento della Oniros Film, la casa distribuzione e produzione del corto, che stava sviluppando un’idea per una serie televisiva da proporre alle major. Insieme abbiamo lavorato a “Nakay”.

L’ambientazione è quella dei tempi dei Conquistadores, e i protagonisti sono appunto, un conquistador e un indio di una delle civiltà presenti nell’America centrale/sud. Teatro della vicenda è la giungla. Al centro della narrazione, un oggetto dannato e una maledizione che esso porta su chi tenta di rubarlo. C’è un focus dedicato all’avidità umana che fa da sfondo ad un mondo immaginario e fantasy dove la maledizione sfocia».

 

Ci racconti la sua esperienza 

«Ho composto la colonna sonora basandomi sul concetto e sulla volontà di esprimere la maledizione stessa tramite una musica che fosse contemporaneamente cantabile, inquietante, memorizzabile, ma anche ricercata per suggerire la ricorsività della maledizione che chiude il protagonista in un inferno senza fine, dove rivive costantemente il furto e la morte per mano degli indios. La composizione della colonna sonora è di David Cerquetti, io invece ho curato alcune musiche del film, mentre altre le ho orchestrate e le ho dirette tutte durante la registrazione con l’orchestra della Toscana. David è un grande artista. Abbiamo studiato insieme all’accademia di Siena dove attualmente insegno.

 

Giuseppe Lori da sempre legatissimo alla sua città, ha da poco fondato l'”Orchestra Filarmonica – H. V. Karajan di Ascoli” con sede al Teatro dei Filarmonici. Un vero e proprio “fiore all’ occhiello”, un punto di riferimento per tutti i musicisti. Di cosa si tratta.

«L’orchestra nasce per portare l’orchestra ai giovani con lo scopo di fargliela ascoltare, farli divertire senza sacrificarne in alcun modo la dignità e importanza. L’obiettivo è quello di promuovere lo studio di strumenti sempre meno conosciuti. In Italia e solo in Italia ci stiamo dimenticando delle orchestre mentre negli altri paesi diventano sempre più importanti in tutti i campi.
L’orchestra propone repertori di tutti i tipi, dalla musica classica sinfonica all’opera, dalle colonne sonore di film ai musical, e anche canzoni in stile sanremese, con oltre 60 insegnanti e musicisti.

Una realtà importante che collaborerà con i cori ascolani così da diventare un punto di riferimento (si spera) per tutta la regione, per contribuire al riportare l’arte della musica nel luogo, nel tempo e nel modo che le appartiene.

Un supporto fondamentale è stato quello dell’Amministrazione comunale di Ascoli, in particolare del sindaco Marco Fioravanti, dell’assessore Donatella Ferretti, il consigliere Alessio Poli, insieme all’ufficio cultura. Senza il loro sostegno, non ce l’avrei fatta».

 


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