«Ci troviamo ancora una volta a dover evidenziare una situazione lavorativa che sta diventando sempre più insostenibile. Il clima all’interno delle unità operative si sta deteriorando rapidamente e l’assenza di soluzioni concrete sta spingendo i lavoratori verso decisioni irrevocabili»: così esordisce Maurizio Pelosi, segretario territoriale di Ascoli del Nursind. il sindacato delle Professioni Sanitarie.
Mauro Giuliani e Maurizio Pelosi con dei colleghi durante una manifestazione
Dura anche la posizione di Mauro Giuliani insieme alla Rsu dell’Usb, in merito alla “Procedura di riorganizzazione del personale del blocco operatorio degli ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto” e che invia all’Ast picena una diffida a non adempiere.
Andiamo con ordine.
Il Nursind denuncia che «l’assenza di una procedura di mobilità interna limita la possibilità per i professionisti di collocarsi in un ambito lavorativo che rispecchi al meglio le loro competenze e necessità, con ricadute negative sulla serenità del personale.
Sono anni – continua Pelosi – che in questa Azienda non viene pubblicato un bando per il part-time, impedendo a molti professionisti di conciliare vita lavorativa e personale.
Ed ancora, le migliaia di ore in eccesso accumulate dai professionisti e i giorni di ferie arretrate che superano il centinaio sono un campanello d’allarme. Nessuna azienda può pensare di continuare a chiedere il massimo impegno ai propri lavoratori senza restituire loro il giusto equilibrio tra vita e lavoro.
Oss ed nfermieri sono trattati come trottole, costretti a saltare da un reparto all’altro senza alcuna programmazione adeguata o gestire più reparti contemporaneamente. Poi, la scelta del profilo orario e della matrice dei turni h24 non può avvenire senza un reale coinvolgimento dei lavoratori. Continuare a imporre decisioni senza confronto porta solo ad un malcontento crescente».
Per Pelosi, ad inasprire gli animi, hanno influito anche l’aumento della mensa (da 1,03 a 7 euro per i lavoratori che effettuano turni da 6 ore) ed il mancato riconoscimento del tempo divisa da oltre sette anni.
«Il risultato – evidenzia il segretario del Nursind – è che sempre più professionisti stanno prendendo decisioni drastiche, valutando altre opportunità lavorative nel privato o all’estero. E quando ci si accorge che i posti vuoti sono più delle sedie occupate, forse sarà troppo tardi per intervenire. Chiediamo che l’azienda prenda atto di questa realtà e dia risposte chiare e concrete».
La diffida dell’Usb è in merito alla decisione di rimuovere due oss dal Blocco Operatorio di Ascoli Piceno, ed in previsione della rimozione di altri due dal Blocco Operatorio di San Benedetto del Tronto.
«Sono 12 gli oss non più operativi nel 2024. Se ci sono posti da coprire all’interno delle unità operative, a maggior ragione se di nuova attivazione come Urologia e Osco, bisogna farlo mediante le assunzioni a tempo indeterminato da concorso e mobilità in entrata. Non spostando operatori da altri reparti.
Tale iniziativa – scrive Giuliani – è sintomatica e certifica la grave carenza di personale in cui versa l’azienda, costretta ad adottare misure emergenziali per far fronte a una situazione ormai critica e verso la quale questa organizzazione sindacale ha più volte richiamato l’Ast alle proprie responsabilità. L’ultimo presidio ultimo è del 31 gennaio (leggi qui).
Respingiamo categoricamente l’idea di ricorrere a personale già assegnato ai Blocchi operatori e quindi ben integrato e formato nella loro organizzazione, per colmare le lacune organizzative, anziché provvedere a nuove assunzioni.
La decisione in oggetto, oltre a compromettere il regolare svolgimento delle attività nei reparti interessati, configura un comportamento antisindacale, che non può essere accettato né tollerato».
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