facebook rss

Regione, elezioni e sanità: doppio attacco di Anna Casini (Pd) ad Acquaroli 

LA CAPOGRUPPO dem in Consiglio regionale: «Basta tergiversare, firmi il decreto di indizione del voto». Ed ancora: «Sempre più marchigiani costretti a curarsi fuori regione»
...

 

Anna Casini

Il Partito Democratico torna a incalzare il presidente Acquaroli sulla data delle elezioni regionali. Dopo le indiscrezioni sul possibile rinvio al 2026, ora emerge un’altra questione: il mancato decreto di indizione del voto, atto necessario per garantire il rispetto delle regole democratiche. Per questo, la capogruppo del Partito Democratico Anna Casini ha presentato una nuova interrogazione per sollecitare il presidente a provvedere senza ulteriori ritardi.

 

«La normativa regionale è chiara – dichiara Casini – le elezioni devono svolgersi tra il quindicesimo giorno precedente e il sessantesimo giorno successivo alla scadenza del Consiglio. E devono essere indette con un decreto del presidente che deve essere pubblicato prima del voto. Acquaroli ha il dovere di rispettare queste tempistiche e non può continuare a prendere tempo solo per paura di perdere».

 

La capogruppo Dem sottolinea l’importanza di tempi certi per il corretto funzionamento della democrazia: «Il tergiversare di Acquaroli non aiuta e alimenta il sospetto che voglia guadagnare tempo per interessi di parte, viste anche le notizie di questi giorni che lo vedrebbero disarcionato dalla guida della coalizione di centrodestra. Se davvero non ha paura delle elezioni, come ormai è evidente a tutti, convochi i comizi elettorali senza ulteriori scuse».

 

Ma non è tutto. La capogruppo dem in Consiglio regionale in merito alla mobilità sanitaria, pari a -53,7 milioni di euro (dati Fondazione Gimbe) nelle Marche: «Questo significa che sotto il governo Acquaroli, sempre più marchigiani hanno scelto di curarsi fuori regione a causa di una mancata risposta dell’offerta sanitaria, mentre un marchigiano su dieci è costretto addirittura a rinunciare alle cure di cui avrebbe bisogno. 

La creazione delle Ast – commenta Casini – invece di migliorare il servizio, crea enormi problemi, perché i territori, anziché puntare sulla qualità delle prestazioni, devono competere puntando su interventi meno complessi e più remunerativi rinunciando all’appropriatezza delle prestazioni. Non oso pensare cosa possa accadere alle Marche in caso di attuazione dell’autonomia differenziata. Servono interventi urgenti e strutturali». 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X