Pesce non idoneo al consumo umano: una significativa operazione di contrasto al commercio illecito è stata condotta dalla Guardia di finanza-stazione navale di Ancona, in sinergia con la Guardia di finanza di San Benedetto ed il Servizio Veterinario dell’Ast di Ascoli, la notte scorsa (13 febbraio) lungo la costa picena vicino.
Sono stati trovati circa 800 chili di prodotti ittici senza documenti relativi alla loro tracciabilità.
Dopo essere stati ispezionati e valutati non idonei al consumo umano dall’unità operativa complessa di igiene degli alimenti di origine animale del Dipartimento di prevenzione dell’Ast di Ascoli, in qualità di autorità competente, i prodotti sono stati destinati alla distruzione, mentre la persona interessata dal commercio illecito è stata sanzionata.
«Si è provveduto a sanzionare la persona coinvolta nel commercio non lecito del pesce – spiega il direttore facente funzione dell’Uoc igiene degli alimenti di origine animale dell’Ast di Ascoli, Alberto Olivastri – per la mancata tracciabilità. Il tutto in sinergia con il comando della Guardia di finanza e nel rispetto delle competenze di ciascuno».
«La salute dei cittadini – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio – dipende anche da ciò che si mangia. Per cui, l’impegno dell’Azienda sanitaria non è rivolto solo alla cura delle patologie, ma anche alla tutela della salute attraverso il controllo degli alimenti».
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