Bagnini di salvamento a San Benedetto e il presidente
di Pier Paolo Flammini
Tutto rimandato. Almeno sembra. La lunga querelle che ha accompagnato la questione del servizio di salvamento nelle spiagge italiane dalla chiusura della scorsa stagione, sembra riesca ad avere una soluzione momentanea grazie all’intervento del Parlamento che, in sede di discussione del decreto Milleproroghe, sta accantonando gli aspetti più critici emersi negli scorsi mesi. Tanto che da più parti era emersa la difficoltà a garantire il servizio per l’estate 2025 con conseguenti grandi disagi per il turismo italiano.
«I due aspetti più controversi sembra possano essere messi da parte, almeno per ora – spiega Luca Buttafoco, direttore della Società Nazionale Salvamento Riviera delle Palme – Mi riferisco all’impossibilità di svolgere questo lavoro per i minori di 18 anni, e a una lunga serie di riconoscimenti già in possesso per accedere al vero e proprio corso di salvamento, cosa che avrebbe reso impossibile di fatto ottenere il patentino di salvamento e avrebbe messo fuori gioco coloro che lo hanno già conseguito».
Tutto nasce da un decreto del maggio 2024, ma la discussione, dopo essere passata alla Camera, dovrebbe risolversi positivamente per il settore al Senato. Si tratta però soltanto di una proroga, valida fino a settembre 2025, in modo da dare tempo per organizzare il salvamento come previsto.
«L’attuazione del decreto avrebbe mandato in crisi tutta la categoria, e a salire l’intero comparto del turismo italiano – continua Buttafoco – Nel mese di marzo partiranno i corsi e non ci saranno grandi variazioni per ottenere il patentino rispetto agli anni passati».
Resta, al momento, l’imposizione della presenza di un bagnino di salvamento anche in bassa stagione: «Le disposizioni sono queste, qualora uno stabilimento balneare posizioni le attrezzature per la spiaggia, deve essere garantito anche il servizio di salvamento. Diciamo che dal 1° maggio al 30 settembre il servizio salvamento dovrà essere previsto per chi attrezza la spiaggia».
Per qualcuno la Regione potrebbe intervenire, ma al momento la situazione è questa. Nel comparto della “Riviera delle Palme” ci sono 30 torrette di salvamento a San Benedetto, 22 a Grottammare e 24 tra Cupra Marittima e Marina di Massignano.
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