La situazione occupazionale all’interno dell’Ast di Ascoli continua a destare preoccupazione negli ambienti sindacali. Nonostante la necessità di personale, l’azienda sanitaria non ha ancora stabilizzato i sei vincitori del concorso per operatori sanitari e operatori socio-sanitari provenienti dalla mobilità in entrata. Lo denuncia l’Usb di Ascoli, evidenziando come, dal 2022, l’organico dell’Ast si sia ridotto di ben 177 unità, di cui 41 solo nel 2024, con una particolare carenza di infermieri e operatori socio-sanitari.
«Dov’è la copertura del turnover al 100%?», chiede il sindacato, sottolineando che, invece di assumere, «la dirigenza ha preferito spostare il personale da un reparto all’altro, peggiorando ulteriormente le già difficili condizioni di lavoro. Un esempio concreto è la riduzione di operatori sanitari nei blocchi operatori di Ascoli e San Benedetto, una scelta che, secondo Mauro Giuliani dell’Usb, mette a rischio la sicurezza del personale e la qualità dell’assistenza ai pazienti».
Nel Piao approvato dall’Ast, emergono ulteriori criticità: rispetto ai posti letto autorizzati dalla Regione Marche, mancano all’appello 40 unità effettivamente attivate. «Chi dirige l’Ast dovrebbe impegnarsi a colmare questa lacuna, assumendo personale adeguato a garantire i servizi essenziali e ridurre la mobilità passiva, che grava pesantemente sulle finanze pubbliche», prosegue Giuliani.
Inoltre, il sindacalista denuncia il mancato rispetto della graduatoria pubblicata il 31 ottobre 2024 per i sei vincitori del concorso OSS, considerandolo un segnale di scarsa attenzione nei confronti del personale e delle reali necessità sanitarie del territorio.
Le uniche assunzioni effettuate finora – due operatori sanitari a tempo determinato per sei mesi – risultano «assolutamente insufficienti rispetto alle esigenze effettive. Il piano del fabbisogno del personale prevederebbe l’ingresso di 34 infermieri e 22 Oss a tempo indeterminato, ma ad oggi solo una minima parte di queste figure è stata realmente inserita in servizio».
Il sindacato Usb denuncia un personale ormai sfinito dai carichi di lavoro e dai continui richiami in servizio, condizioni che mettono a rischio non solo la qualità dell’assistenza ma anche la salute fisica e mentale dei lavoratori. Per questo, l’Usb di Ascoli chiede alla dirigenza dell’Ast di modificare radicalmente la politica assunzionale, garantendo finalmente il turnover promesso.
«È inaccettabile continuare a risparmiare sulla pelle del personale sanitario, che ogni giorno assicura servizi essenziali. Le risorse umane ci sono: ciò che manca è la volontà politica di investire nella sanità pubblica», conclude Giuliani.
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