di Lino Manni
Ascoli dottor Jekyll e mister Hyde. A Pescara un tempo da dimenticare e uno da osannare. Un passaggio veloce dall’inferno al paradiso. La trasformazione negli spogliatoi, probabilmente dovuta al thè corretto al…vino cotto. Sono dovuto passare dalla telecronaca di Sky a quella di Rai Sport per vedere la trasformazione dei bianconeri. L’inizio della partita è tutta di marca del Delfino che corre di più ma che, su azione manovrata, non riesce più di tanto ad impensierire il portiere Raffaelli.
Il centrocampo bianconero con Carpani, Varone e Odjer è robusto anche se manca di genialità: tanta corsa ma poche geometrie. Ma non si può avere tutto nella vita. I pericoli per la difesa ascolana arrivano solo dalle palle inattive. Con la solita mischia in area si prende gol: un tema ricorrente in questo campionato. Passo alla visione della partita sul canale Rai ed è…tutta un’altra cosa.
Si passa da un Picchio moscio, floscio e inconsistente ad un picchio rapace, grintoso…alla Mazzone come disse una volta il presidentissimo Costantino Rozzi. Il Pescara va in riserva, o meglio, finisce la benzina. Dopo il clamoroso rigore non concesso, D’Uffizi si prende la rivincita e mette dentro il pallone del pareggio. L’Adriatico è ormai bianconero e il raddoppio, che vale la vittoria, arriva con il nuovo entrato Gagliardi. Dal giocatore che non ti aspetti. Un gol contestato dai padroni di casa per un presunto fuorigioco.
Ma se l’arbitro non ha visto un rigore grande come una casa figuriamoci se poteva vedere quel millimetro di distanza nell’allineamento tra biancoazzurri e bianconeri. Comunque l’autore del gol, tanto per essere precisi, era in posizione regolare.
Una vittoria quella dell’Ascoli determinata dai due esterni, Silipo e D’Uffizi, a tratti incontenibili. C’è poi da dire che lo stadio di Pescara porta bene a mister Cudini che uscì vittorioso anche quando si presentò con il Pineto. Smentito il detto “”un tempo per uno non fa male a nessuno”. Questa volta a farsi molto male è il Pescara ma all’Ascoli questa vittoria, in questo momento, ci voleva proprio.
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