«Il diritto di cronaca non si tocca».
Con queste parole, i consiglieri e le forze di opposizione di Ascoli hanno dato vita ad un incontro per evidenziare le peculiarità che hanno accompagnato l’ultima seduta del Consiglio comunale di Ascoli, tra cui l’interrogazione di nove capigruppo di maggioranza al sindaco circa la presunta incompatibilità di giornalisti coinvolti in testate, pur essendo dipendenti di enti pubblici, oltre ad aver rilevato da parte degli stessi la scrittura di articoli ritenuti offensivi nei confronti dell’operato dell’Amministrazione.
Nell’occasione, Emidio Nardini e Marta Luzi (Ascolto & Partecipazione) ed Emanuela Marcucci (Pd), hanno reso noto di aver chiesto al prefetto di Ascoli Sante Copponi un incontro per poter valutare quel sta accadendo ad Ascoli.
«Noi ci siamo imbavagliati perché abbiamo pensato che questo fosse un modo per rappresentare il pericolo di impedire ai giornalisti di scrivere» ha esordito Emidio Nardini all’appuntamento, ricordando come il loro comportamento sia stato etichettato come una «trovata carnevalesca» all’interno di un luogo sacro come la sede del Consiglio Comunale.
«Anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche si è “spaventato” davanti a tale interrogazione, affermando che non si può mettere in discussione la libertà di stampa e il diritto di critica, sanciti dalla costituzione» ha aggiunto Nardini, sottolineando come «divulgare una notizia significhi comunque mettere a conoscenza di un fatto i cittadini e che questa interrogazione è sembrata. agli occhi dell’opposizione. il tentativo di intervenire per mettere a tacere voci ritenute fuori da coro, nonostante il sindaco abbia ribadito l’importanza della stampa di essere libera nel proprio lavoro».
I rappresentanti di “Ascolto & Partecipazione” si sono detti inoltre «sconvolti» per aver inoltre rilevato, «come confermato dalla registrazione della seduta, una bruttissima frase proferita dal sindaco Marco Fioravanti e riferita a noi dell’opposizione mentre parlava al microfono, inconsapevolmente acceso, con il presidente del consiglio Alessandro Bono».
«Questa frase l’ho postata in un filmato social che è arrivato a 40mila persone e va a mettere in discussione l’importanza di quel confronto che tanto viene auspicato insieme alla necessità di ritenere sacro il consiglio comunale» ha detto Marta Luzi, aggiungendo che «queste parole registrate dimostrano come siano rivolte a “massacrare” politicamente, ma non solo, la nostra presenza e il nostro operato».
«In seguito a tutto questo abbiamo chiesto al prefetto Sante Copponi un incontro per poter affrontare quel sta succedendo in virtù degli ultimi accadimenti» ha concluso Emanuela Marcucci, definendo «inappropriato il comportamento del sindaco Fioravanti, che ad ogni Consiglio non perde occasione per fare propaganda politica e denigrare l’opposizione».
«La maggioranza mira ad intimidire la libertà di espressione dei giornalisti»
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