Un uomo che era stato inizialmente ritenuto colpevole dell’uccisione del pitbull di un vicino di casa dal Tribunale di Ascoli è stato assolto in appello. In primo grado, l’uomo era stato condannato a 6 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni in sede civile, per aver ucciso il pitbull accoltellandolo al fianco sinistro, causando lesioni mortali al polmone e al cuore. L’incidente era avvenuto il 10 dicembre 2021.
La sentenza di primo grado si basava sul fatto che, pochi giorni prima del tragico episodio, mentre l’uomo passeggiava con il suo bull terrier vicino alla proprietà del vicino, era stato improvvisamente accerchiato da tre pitbull che avevano forzato la loro recinzione. Solo dopo le sue urla, la proprietaria dei cani era riuscita a intervenire e a bloccarli.
Il 10 dicembre 2021, invece, l’uomo portò con sé un coltello da cucina mentre passeggiava con il suo cane. Anche questa volta, i tre pitbull erano riusciti a uscire dal recinto e uno di loro si è avvicinato all’uomo, che ha tentato di allontanarlo scalciando. Di fronte alla persistente aggressività del cane, l’uomo ha estratto il coltello e colpito il pitbull, causandone la morte.
Nel processo d’appello, l’avvocato difensore Massimo Comini ha spiegato che il suo cliente, per evitare lo scontro, passeggiava prudenzialmente sul marciapiede opposto alla proprietà dei vicini e, prima di colpire uno dei pitbull, ha urlato cercando di attirare l’attenzione dei proprietari.
Il penalista ha inoltre sostenuto che il fatto di aver colpito con una sola coltellata escludeva una chiara intenzione di uccidere il pitbull. I proprietari del cane morto hanno presentato denuncia e si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocata Francesca Bucci.
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