Il sindaco Lucciarini invita alcuni dipendenti comunali a giocare a carte: «Spero riscoprano un po’ di vergogna»

Il messaggio appeso nella bacheca dei dipendenti comunali e il sindaco Alessandro Lucciarini De’ Vincenzi

di Pier Paolo Flammini

Sarà che siamo prossimi al Carnevale, e forse il sindaco di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De’ Vincenzi, ha pensato che il modo migliore per affrontare la questione fosse quello più scherzoso. Così questa mattina, sulla bacheca riservata ai messaggi ai dipendenti, in particolar modo gli operai del Comune, è apparso un foglio dal contenuto criptico, come riportato nella foto di apertura: un foglio A4 per organizzare un torneo, briscola o scopa a seconda delle preferenze, e due mazzi di carte piacentine per i giocatori.

La foto è stata poi pubblicata dal sindaco sulla propria bacheca Facebook, con tanto di – ulteriormente criptica – spiegazione: “Proviamo così. Magari, riscoprendo un po’ di vergogna, si torna ad apprezzare quello che uno ha. Auguro, a chi è in cerca di un lavoro, di trovarlo oggi, per dare dignità alle proprie giornate. A chi lo ha, auguro buon lavoro. A tutti voi una buona giornata! Alessandro”.

Il tema, appunto, è quello del lavoro, e del lavoro di alcuni dipendenti comunali coi quali, da tempo, il sindaco cerca di trovare un sistema di convivenza accettabile: «Il mio è un richiamo al dovere e al senso del lavoro di alcuni, chi è interessato sa che mi rivolgo a lui. Occorre essere responsabili dei compiti che ognuno ha, dopo tutto quelli del dipendente comunale sono dei posti di lavoro ambiti rispetto a tanti altri per tutta una serie di ragioni».

«Se temo conseguenze dal mio messaggio? Se qualcuno si riconosce in quei nomi di fantasia può procedere. Il mio timore semmai è che nulla cambierà, anche se spero che riescano a capire il vero significato di quel post. Ho scritto, nella mia bacheca, proviamo perché sto tentando in tutti i modi di giungere a un clima collaborativo, alcuni di loro li conosco da quando sono ragazzo. Ad alcuni devo fare solo i complimenti, con altri la situazione è diversa: occorre un po’ di buonsenso che purtroppo non trovo» conclude.