«Per anni, l’Amministrazione targata Pd ha vissuto da cicala, godendo dei benefici concessi dal governo attuale e dai precedenti – spiegano dalla minoranza folignanese -. Nove anni di sospensione dei mutui, un vantaggio che ha permesso di evitare il prelievo di 700.000 euro all’anno dal bilancio comunale. Con questa boccata d’ossigeno, il Comune ha potuto affrontare le emergenze del sisma e del Covid senza sacrificare le proprie finanze, beneficiando al contempo di una notevole flessibilità nei vincoli di stabilità. Ma ha dissipato tutto il vantaggio, ogni cosa».
«Ora, all’improvviso, la giunta si riscopre “formichina” e inizia a mettere le mani avanti – è la prosecuzione -. E lo fa con la più prevedibile delle scuse: scaricare le colpe sul governo Meloni, guarda caso politicamente avverso e sempre più indigesto alla sinistra. La verità è un’altra: l’incapacità amministrativa si può ignorare facilmente, ma la competenza fa paura e in vista di elezioni regionali c’è bisogno di visibilità».
«Il governo attuale sta rimediando ai danni lasciati da chi lo ha preceduto, eppure l’Amministrazione si lamenta per un taglio ai trasferimenti agli enti locali di appena 40.000 euro – continua “Cambiare X Crescere” -. Peccato che nel solo 2023, in piena fase pre-elettorale, la stessa giunta abbia sperperato 350.000 euro in feste e manifestazioni, destinandoli ad associazioni amiche per garantirsi consenso facile. Oggi quei cittadini a cui venivano offerte celebrazioni e intrattenimenti si ritrovano con servizi ridotti all’osso e politiche sociali carenti».
«Questa amministrazione, invece di investire in interventi strutturali e nel benessere della comunità, ha preferito la via del consenso immediato, lasciando il conto da pagare a chi verrà dopo – concludono -. Ora che le risorse si assottigliano, invece di assumersi la responsabilità di una gestione scellerata, il Pd locale si affretta a puntare il dito contro il governo nazionale, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: quando si spende senza criterio, prima o poi arriva il conto da pagare».
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