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Il grido d’aiuto dell’Avis Montefiore: «Nel 2024 sono saltate 6 sedute di raccolta»

MONTEFIORE DELL'ASO - Tanta soddisfazione per il lavoro svolto dalla comunale avisina, ma nell'assemblea annuale sono state rappresentate anche le maggiori criticità nelle attività portate avanti
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L’Avis di Montefiore

Nei giorni scorsi, presso il Polo Museale di San Francesco a Montefiore dell’Aso, si è svolta l’assemblea dell’Avis Comunale di Montefiore dell’Aso, un momento significativo per fare il punto sulla situazione della nostra associazione. Erano presenti il presidente dell’Avis Provinciale Stefano Felice e la vicepresidente Vanessa Soletti, hanno partecipato anche il sindaco avvocato Ciarrocchi e il parroco Don Cristian.

 

Come da tradizione, durante l’assemblea sono state presentate le attività svolte e le consuete collaborazioni con le altre associazioni. Si è poi passati a illustrare i risultati della raccolta sangue: «Nel 2024 contiamo 465 soci donatori e abbiamo raccolto 477 donazioni. Siamo lieti di annunciare un incremento di 39 donazioni rispetto all’anno precedente e l’accoglienza di 22 nuovi donatori. Sembrano numeri piccoli ma per la nostra modesta comunità sono numeri grandissimi. Questi risultati testimoniano la generosità e la sensibilità della nostra comunità avisina».

 

La presidente Alice De Carolis ha voluto esprimere un sincero e profondo ringraziamento a tutti i donatori: la loro solidarietà e il loro impegno nel dono del sangue sono fondamentali per garantire che i pazienti ammalati e coloro che necessitano di trasfusioni possano ricevere le cure di cui hanno bisogno.

 

È stato sottolineato con fermezza il ruolo cruciale della comunale che l’anno scorso ha festeggiato i 50 anni di attività e del centro di raccolta attivo da quasi 40 anni. Questo centro non solo serve la comunità di Montefiore dell’Aso, Campofilone e Carassai, ma raccoglie anche donatori provenienti da paesi limitrofi della provincia di Fermo, essendo situata la nostra associazione in un territorio “di confine”. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del dono del sangue e sull’impatto positivo che ha sulla vita delle persone che lo ricevono e su quelle che lo donano.

 

Tuttavia non si possono più ignorare le difficoltà e le sfide che Avis sta affrontando da diverso tempo. Solo nell’ultimo anno il centro di raccolta di Montefiore si è ritrovato a saltare già 6 sedute di raccolta a causa della sospensione delle donazioni nei centri periferici. Una situazione non attribuibile all’Avis ma, recita la nota dell’associazione, determinata da diverse cause: «la non presenza di personale sanitario da distribuire sui centri territoriali, le scelte dell’attuale organizzazione sanitaria regionale e il cambiamento della visione regionale a favore di quella frazionata territorialmente».

 

Continuano i referenti Avis: «Inizialmente, abbiamo affrontato queste chiusure con serietà e comprensione, accettando le difficoltà del momento, ma ad oggi la situazione è diventata progressivamente insostenibile, poiché non si prevede una programmazione stabile per il futuro, al contrario purtroppo si è già palesata la sospensione per entrambe le sedute nel mese di marzo».

 

Nonostante le estenuanti difficoltà l’Avis Montefiore esprime un sentito ringraziamento ai partner che contribuiscono al funzionamento della macchina raccolta sangue: la direzione ed il reparto trasfusionale di San Benedetto del Tronto, i medici che giungono nei sabati a Montefiore e le infermiere del nostro distretto, quest’ultime figure fondamentali nel garantire il servizio, contribuendo a mitigare la critica situazione del personale.

 

L’assemblea è proseguita con la premiazione dei donatori e la consegna delle benemerenze. Quest’anno sono stati premiati ben 44 donatori di cui 13 benemerenze oro (50 donazioni), 4 oro con rubino (75 donazioni) ed 1 oro con smeraldo (100 donazioni). Il consiglio direttivo dell’Avis Montefiore dell’Aso ha voluto concludere con un buffet di dolci fritti e vin brulè presso il Piazzale San Francesco per voler condividere con i suoi soci un momento di spensieratezza e partecipazione, oggi più che mai necessario.

 

«Speriamo sinceramente – continua la nota – di non dover affrontare dalla primavera ulteriori chiusure.  È fondamentale che tutti gli attori del sistema sangue regionale tornino a lavorare insieme per garantire una raccolta a servizio non solo della nostra comunità ma torni, come raccomandato dalla legislazione nazionale, a servire non solo la nostra comunità ma le esigenze dell’intera nazione. Il nostro messaggio è chiaro e forte: il dono del sangue è un atto di grande valore e ogni donazione conta, anche quelle di una modesta comunale che, geograficamente, è la più lontana dal centro trasfusionale di riferimento, ovvero quello di San Benedetto del Tronto. Ogni donatore conta e deve avere pari dignità e pari condizioni di donazione».

 

In conclusione, «noi dirigenti ci impegniamo a lavorare instancabilmente per recuperare quanto stiamo perdendo e, contemporaneamente, siamo grati a tutti i soci donatori che continuano a sostenere la mission dell’Avis. Se torneremo a lavorare in sinergia, Avis, Dipartimento Trasfusionale Regionale, Ast e Regione potremo superare queste difficoltà e continuare a fare la differenza nella vita di chi ha bisogno di sangue».


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