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Villa Brancadoro, Massi: «Siamo interessati, l’idea è di un polo turistico e culturale»

SAN BENEDETTO - Notizia che in città circolava da giorni e citata da esponenti del Pd e della sinistra in Consiglio Comunale
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Vittorio Massi e Villa Brancadoro

di Pier Paolo Flammini

 

In merito alla notizia data stamane, abbiamo sentito Vittorio Massi: «Certo, siamo interessati, ma non c’è ancora nessun atto ufficiale. Non capisco chi abbia diffuso l’idea che vorremmo insediare, nel caso l’affare si concludesse, una Rsa di lusso: non ci passa per la testa e oltretutto parliamo di una villa affrescata da De Carolis che avrebbe qualche problema con quel tipo di destinazione. L’idea di massima è una destinazione turistica ma anche un polo culturale per la città. Il fatto che la famiglia Brancadoro ci abbia concesso di ubicare nella villa la sede della Fondazione Sambenedettese è stato un segnale importante. Ma, ripeto, non c’è nulla di ufficiale ma mi dispiace che vi siano persone che dicano cose inesatte senza avere alcuna informazione».

 

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Villa Brancadoro presto potrebbe avere un nuovo proprietario. Il prestigioso immobile della storica famiglia dei Conti Brancadoro, messo in vendita circa un anno fa, potrebbe essere acquistato dalla famiglia Massi. Fausto e Vittorio, titolari dell’impresa di costruzione Saxa, stanno valutando il passo. Al momento la famiglia Massi non conferma l’avvenuta acquisizione, ma non smentisce l’interesse per questa soluzione.

 

Un accenno a quanto avvenuto si era dedotto durante la conferenza di presentazione della “Fondazione Sambenedettese” (clicca qui), di cui è presidente Vittorio Massi, nella quale si era specificato che la sede della Fondazione sarebbe stata in Villa Brancadoro, specificando però che si trattava di una concessione della famiglia ex proprietaria dell’immobile. 

 

La questione dell’interessamento della famiglia Massi a Villa Brancadoro, uno dei tre gioielli immobiliari di San Benedetto assieme a Villa Rambelli e la Villa Laureati all’interno del parco della Torre Guelfa, è emersa ufficialmente durante il Consiglio Comunale aperto di sabato scorso quando sia l’ex segretario comunale del Pd Diana Palestini che l’esponente del Comitato Stop all’Uso di Suolo Pubblico Maurizio Di Cosmo hanno fatto riferimento al possibile acquisto della famiglia Massi, pur senza nominarla, della Villa Brancadoro.

 

Villa Brancadoro si affaccia sulla Statale 16, proprio di fronte all’Area Brancadoro recentemente acquistata dal Gruppo Rapullino e che dovrebbe ospitare impianti sportivi e per spettacoli. Oltre, verso est, si trova lo stadio “Riviera delle Palme”.

 

Il prezzo di vendita comunicato un anno fa dall’agenzia immobiliare era di 2,6 milioni.

 

La Regione Marche ha inserito la Villa Brancadoro tra i beni culturali rilevanti. Si legge sul sito regionale: “La villa faceva parte di una tenuta agricola di notevoli dimensioni fu probabilmente costruita con fattezze diverse dall’attuale nel sec. XVIII quando le proprietà terriere furono prese in enfiteusi da Romualdo Petracca. L’intero bene, dopo la restaurazione del governo pontificio le terre furono acquistate dal cardinale Cesare Brancadoro, arcivescovo di Fermo che continuò a cederle in enfiteusi. Alla sua morte (10 ottobre 1838) la proprietà fu ereditata dal nipote Antonio che riassunse il pieno possesso della tenuta e ristrutturò l’edificio conferendogli l’aspetto attuale“.

 

Costruita alle pendici del Monte Aquilino, è una villa neoclassica a pianta rettangolare a da due ali laterali, immersa in un ampio giardino di pini, palme e platani. Ingresso imponente a tre archi, gli ambienti sono stati affrescati tra il 1897 e il 1904 dal pittore Adolfo De Carolis.


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