Alessandro Sbaffo
di Pier Paolo Flammini
Torna alla vittoria dopo 4 partite di digiuno la Samb. Lo fa con un primo tempo all’altezza e una ripresa troppo titubante, anche alla luce di molti calciatori che sono andati in difficoltà dal punto di vista fisico: ma alla fine, oggi più che mai, conta cosa accade al 90° e con la sconfitta del Teramo e il vantaggio del Chieti a 8 giornate dalla fine il vantaggio è pesantissimo: +10 su Chieti e L’Aquila.
All’inizio Palladini sorprende di nuovo tutti, anche se una conferma del 4-2-3-1 si era paventata nelle ultime ore a causa della disponibilità di tutti gli attaccanti, cosa che non avveniva da settimane. Con delle novità, dovute all’assenza di Candellori (e Zini): Tourè viene schierato titolare, per la seconda volta in campionato, la prima a Recanati dove però agì come “tentata” sottopunta nel primo tempo, e come mezzala nel 4-3-3 della ripresa. La seconda è la riproposizione di Paolini nel ruolo di terzino sinistro, cosa che non avveniva dalle prime partite del girone di andata, prima dell’infortunio. In attacco invece fiducia a Sbaffo, pronto a far coppia col recuperato Eusepi.
L’inizio però scaccia via tutte le critiche delle ultime settimane: dopo 30 secondi la Samb è subito pericolosa e prima del secondo minuto passa in vantaggio: Battista, velocissimo, controlla un lancio lungo e sulla linea di fondo mette in mezzo, al centro dell’area piccola c’è Sbaffo che anticipa tutti e segna il suo primo gol in maglia rossoblù (non segnava da Roma City-Recanatese 3-2 dello scorso 6 ottobre). Il resto del primo tempo è quasi un monologo targato Samb, che ha il limite di non segnare il raddoppio: all’11’ Eusepi colpisce la traversa da buona posizione, a seguito di un angolo, ma i rossoblù si lamentano per una strattonata evidente ai danni del capitano della Samb che l’arbitro Spina di Barletta non ravvede (direttore contestatissimo nel dicembre 2023 dalla Samb per due falli di mano non fischiati nella partita contro il Roma City).
Il primo tempo sarà sostanzialmente un monologo rossoblù, ma senza riuscire a pungere: Guadalupi su punizione si vede respingere in angolo di testa da Baba, quasi sulla linea, poi al 28’ Tourè si fa pericoloso con un tiro dal limite, poi al 30’ Zoboletti serve Battista dal fondo ma l’esterno calcia alto da buona posizione, infine Eusepi dal limite si fa respingere il tiro, al 41’ invece Kerjota arriva sul fondo e prova a superare Draghi che salva coi piedi. L’Isernia si vede solo su una punizione di Cascio, quasi dalla linea del fallo laterale, che va a colpire la parte alta della traversa.
Nella ripresa Sbaffo lascia il posto a Moretti, per motivi precauzionali, e al 1’ minuto la Samb ha ancora una grande occasione: ancora Zoboletti mette dentro per Battista che da dieci metri non calcia fortissimo, tirando tra le braccia di Draghi. C’è poi un’altra opportunità per Eusepi servito da Tourè ma dopo dieci minuti la Samb inizia a spegnersi: Tourè sulla mediana e Eusepi in attacco non hanno la forma fisica per reggere alti ritmi, così la squadra inizia a gestire la situazione lasciando all’Isernia qualche mischia pericolosa al di là della conclusione di Pettorossi al 22’, su un errore di Pezzola, che vede Orsini prontissimo alla deviazione in angolo.
Il possesso palla passa agli ospiti, la Samb si riaccende solo su una conclusione di Guadalupi che sfiora il “sette”. Così Palladini nel finale pone rimedio: escono Eusepi e Guadalupi, entrano D’Eramo e Lulli e si passa al 4-3-3 che garantisce maggiore copertura.
Insomma, una squadra che sta recuperando la forma migliore e che soprattutto distacca le avversarie: il Teramo perde a Sora, il Chieti pareggia a Termoli e scende a 10 punti di distacco assieme a L’Aquila. Quando mancano 8 partite si tratta di un bottino notevole. Domenica prossima la Samb andrà ad Ancona, purtroppo senza tifosi.
«Abbiamo giocato col 4-2-3-1 perché questo è il vestito della squadra – ha spiegato Palladini – Col ritorno di Eusepi, poi in condizioni non semplici dopo l’infortunio, l’avremmo lasciato troppo solo davanti. Dovevamo approfittare delle occasioni nel primo tempo, poi nel secondo tempo abbiamo pagato la fatica di alcuni calciatori ancora non al meglio, puntiamo alla sosta per recuperare tutti». Sbaffo commenta il suo primo gol: «Importante soprattutto perché vale i tre punti. Io sono uscito per precauzione, devo gestire la situazione ma non ci sono problemi. Sono venuto a San Benedetto con le idee chiare, sapevo cosa mi aspettava e sono venuto anche per la pressione che c’è qui». Da parte sua Eusepi spiega la sua prestazione: «Peccato per quella traversa che ho preso. Fisicamente sto bene, però ovviamente avevo un po’ di timore di cadere in un contrasto per evitare di farmi male. L’importante era vincere».
Il tabellino
SAMB (4-2-3-1): Orsini; Zoboletti, Pezzola, Gennari, Paolini; Guadalupi ((38′ s.t. D’Eramo), Tourè; Kerjota, Sbaffo (1′ s.t. Moretti), Battista (25′ s.t. Baldassi); Eusepi (38′ s.t. Lulli). A disposizione: Semprini, Fabbrini, Chiatante, Bouah, Tataranni. Allenatore Ottavio Palladini.
ISERNIA SAN LEUCIO: Draghi, Petterossi (28′ s.t. Antinucci), Perotti, Baba (37′ s.t. Rinella), Romat, Franzese, Ercolano, Miolla, Conti (30′ s.t. Quattara), Cascio, Cavaliere (18′ s.t. Coratella). A disposizione: Cocchiarella, Perrone, Pecoraro, Arzura, Del Bianco, Coratella. Allenatore: Domenico Farrocco.
ARBITRO: Bruno Spina di Barletta, assistenti Lorenzo Guiducci di Empoli e Simone Pellegrini di Prato.
NOTE: cielo nuvoloso, temperatura iniziale 11° C, leggera brezza da nord. Marcatore: Sbaffo (S), 2′. Angoli: 6-2. Recuperi: 1+4. Spettatori presenti 4.688. Prima della partita capitan Eusepi ha deposto un mazzo di fiori in ricordo della tifosa Roberta Caposciutti, recentemente scomparsa. Assieme a lui, sotto la curva, l’ex attaccante Samb Alfiero Caposciutti, padre di Roberta, il compagno Michelangelo Miozza e il figlio Vasco.
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