Tutto è permesso ad Ascoli in nome di Re Carnevale (Video e foto)

DIVERTENTE, dissacrante, pungente. La manifestazione di una domenica, in forse fino all'ultimo momento a causa del maltempo, non ha deluso le aspettative. Trattati, come solo gli ascolani sanno fare, tutti i temi più "caldi" della città
...

 

 

di Walter Luzi

 

Un inquietante e fedelissimo all’originale Joker cinematografico introduce alla festa sul primo pianerottolo della scalinata Leopardi.

In tanti si fermano ad applaudire a bocca aperta la ballerina in costume.

 

Un biglietto da visita eloquente sulla varietà del menù del giorno da queste parti. Stupisci o dissacra. Senza freni inibitori, o calcoli di convenienza. Almeno a Carnevale. In Piazza Arringo si entra già nel vivo. Ascoli caput mundi. Aspirante capitale un po’ di tutto. Ma che ce ne facciamo della Cultura se già con lo Sport… faceme paura!

 

Davanti al Meletti, a proposito di cultura, pregevole concerto, rigorosamente per soli fiati… e peti, da parte di fini, attempati ed incontinenti esecutori. Sono bei momenti. Città dei tanti primati la nostra. Come ci si può far mancare rotatorie e monumenti di arte moderna che pur hanno fatto discutere?

 

Aeree rotondità giottesche preferite alle folte chiome di alberi abbattuti per fare spazio al capolavoro avanguardista e incompreso. Ferita fresca. Una delle tante tormentate da Re Carnevale.

 

Come i nuovi giochi di Piazza San Tommaso 4.0 destinata solo a bambini culturisti. Scivoli e altalene non vanno più di moda per i nostri superbaby, che, invece, muscolosi e machi, di moda, ci vanno moltissimo. Per fortuna che le bambine hanno ancora le loro collezioni di Barbie nelle tradizionali scatole rosa. A grandezza naturale. E parecchio sgangherate, anche. Con omaggi importanti a personaggi noti e caratteristici della città. La supertifosa più famosa, e la Giacobba. Sono tantissime le Barbie in mostra, dagli appellativi, per una volta, non patinati: dalla z’llosa, alla sciauerta, e persino una Barbie nonnina in carrozzina. C’è anche Ken, ma in questa versione dissacrante, che ci va a demolire spietatamente un mito, si chiama, ovviamente, Middie.

 

(Continua a leggere dopo il video)

 

 

Il caro ristorazione echeggia nelle gags degli improbabili gestori della trattoria La terterata. Un nome, un destino segnato. Chi è venuto a denunciare con la satira l’invasività crescente dei tavolinetti per le consumazioni in Piazza del Popolo, si trova, incredibilmente, a diretto cospetto del… bersaglio. In piazza infatti c’è anche il sindaco. Quello vero. Non uno dei tanti cloni in giro con la fascia tricolore a tracolla. I turisti forestieri non ci vogliono credere. Ma il pubblico “spernacchiamento” a cui il primo cittadino, impavidamente, non si sottrae, lo puoi vedere solo qui. E non saranno ammesse, almeno in questo caso, interrogazioni della sua maggioranza per sollecitare la repressione del dissenso.

 

Questo è il Carnevale in piazza di Ascoli Piceno, baby. Dove la Bonifica della Carbon è stata fraintesa da qualche attempata professionista già operatrice nel celeberrimo chilometro della provinciale che costeggia il Tronto. Non può mancare la AI, che diventa, per l’occasione, IA, l’intelligenza artificiale tutta ascolana. Bella lei, e molto bello il costume. Anche se a spaventare per il futuro, più che l’intelligenza artificiale, resta, molto di più, la stupidità naturale.

 

Enigmatica davvero la Gioconda live davanti al portale di San Francesco. Mirabile, come nel famoso dipinto. Eccezionale la somiglianza anche di un clone di Papa Francesco (auguri siceri all’…originale, che ne ha davvero bisogno in questi giorni!) invitato a trascorrere la sua prossima convalescenza alle salutari terme di Acquasanta.

 

La fontana di Piazza Arringo ingabbiata per fare posto alla pista di ghiaccio natalizia non è stata certo dimenticata, ed è riproposta con bello stile. Del recupero del palazzo storico Saladini Pilastri invece dovremo, necessariamente, come di balaustre horror, tornare a riparlare martedì. Da meraviglia riscoperta dal Fai, ad un variegato e pittoresco condominio che si preannuncia, il passo può essere davvero breve.

 

Una piaga aperta le potature e gli abbattimenti selvaggi di alberi in centro, eseguiti e programmati, che non potevano mancare. Con alberi che miracolosamente, per fortuna, si rianimano al rumore dell’accensione delle motoseghe killer sempre in agguato.

 

Il dialetto si prende, giustamente, la scena, con totera di granturco e omonimi, molto numerosi in verità, al giorno d’oggi, in carne ed ossa. Frati dai nomi inquietanti (come Fra’ Cosse e Frà’ Chiapppe) si aggirano in Piazza del Popolo per confessioni un tantinello …trasgressive.

 

E attenti alle tese dei pochi ombrelli negli occhi se ogni tanto li alzi per scrutare il cielo plumbeo. Le previsioni, che preannunciavano schiarite nel pomeriggio, hanno toppato ancora. Un noto avvocato in tenuta invernale, che ha portato con sé anche i suoi sci, si spertica in lodi per il Cotuge che ci ha regalato una lunga, fantastica, stagione sciistica a Monte Piselli. Traspare, in tema, un po’ di invidia per Roccaraso, e per le prosperose influencer che l’hanno resa celebre questo inverno.

 

E poi storie di vita. Sagge. Costellate da voci di corridoio ed esperienze che …c’ div’ passà. Botte di culo cercate nei giochi dove solo il banco vince sempre. Ludopatie che gli stipendi si portano via.

 

Angeli del bello al lavoro, per monumenti, e per umani disperatamente bisognosi della loro opera. Tempi che cambiano. Con i cani da guardia mutati in cane da guarda. La tv dal tuo divano di casa. Da un eccesso ad un altro. Un gruppo mascherato anticinofilo maledice apertamente loro, sempre più numerosi, e, soprattutto, i loro padroni incivili.

 

Tutto è permesso oggi, qui. Qualcuno invoca anche il Pnrr per non ripisciare nelle ruette, e, ancora, la fine della ingombrante presenza di cantieri in centro che influiscono anche sulla viabilità. A proposito. Il gruppo Incolonnati come prigionieri delle colonne ha …centrato il doloroso e annoso tema.

 

Mentre le maschere impazzano in Piazza del Popolo, un’altra fila, interminabile verso il centro, di auto e automobilisti infuriati in cerca di un parcheggio che non c’è, prende corpo. Un brutto scherzo per chi è voluto venirci. Anche a Carnevale.



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