La Bambinopoli
di Giuseppe Di Marco
Il Tar Marche ha respinto il ricorso presentato da Papillon sull’affidamento della Bambinopoli. Si tratta della prima di due impugnazioni sulla questione: l’altra, ancora pendente, è stata effettuata dalla ditta Alexandra, sempre al tribunale amministrativo marchigiano.
La Papillon, che aveva partecipato al bando di assegnazione del bene, era risultata prima in graduatoria ma era stata esclusa dalla procedura di gara, dichiarata “deserta”. La società, quindi, aveva chiesto che l’esclusione venisse annullata e che, contestualmente, le fosse aggiudicata la gestione del manufatto.
Quattro, i motivi a sostegno del ricorso presentato. Al centro di tutto, comunque, sta la causa di esclusione. Come si legge nella sentenza, Papillon aveva evidenziato che questa sarebbe stata connessa al soddisfacimento del requisito inerente ai rapporti debitori con il Comune procedente.
La ricorrente, quindi, si era opposta sostenendo di aver inviato una missiva, entro i termini del bando, «con la quale chiedeva espressamente la ricognizione delle posizioni debitorie e al contempo dichiarava l’impegno alla loro regolarizzazione». Questa è del 31 gennaio 2024, mentre al 9 settembre 2024 si fa risalire un’istanza di rateizzazione tributaria.
Per il Tar, però, i primi tre motivi di ricorso «vanno disattesi, in quanto le note richiamate non configurano chiaro, univoco, incondizionato e irrevocabile impegno giuridicamente vincolante a sanare l’esposizione debitoria tributaria di parte ricorrente verso la pubblica amministrazione procedente».
Per Papillon ora c’è anche la possibilità di impugnare la sentenza in Consiglio di Stato, ma nulla è ancora stato deciso in proposito.
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